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Insights 18 Apr 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“In economia, l’incertezza politica è spesso il peggiore dei dazi.” (Kenneth Rogoff, FMI)

Borse USA incerte, Trump rassicura sui dazi, ma torna l’ombra sulla Fed. La settimana breve si chiude in modo contrastato per Wall Street, con gli indici principali incapaci di mantenere i livelli massimi della giornata: Dow Jones -1,33%, S&P 500 +0,13%, Nasdaq -0,13%, Russell 2000 +0,92%. La volatilità ha prevalso, con il mercato che ha cercato invano supporto in condizioni di ipervenduto dopo tre settimane negative su quattro per S&P e Nasdaq. A condizionare l’andamento resta il dossier dazi, nonostante il presidente Trump abbia rassicurato su “grandi progressi” nei colloqui commerciali con il Giappone e si sia detto “fiducioso al 100%” sulla possibilità di chiudere un accordo con l’Unione Europea entro i 90 giorni di tregua tariffaria. A pesare, tuttavia, è tornata anche la questione della Fed: Trump ha dichiarato che la rimozione di Powell “non può avvenire abbastanza in fretta”, alimentando i timori di interferenza politica nella banca centrale americana. Le voci di un possibile avvicendamento con Kevin Warsh e gli avvertimenti del Segretario al Tesoro Bessent sulla pericolosità di un tale scenario accentuano le preoccupazioni sui mercati, già agitati dai timori per lo status di valuta di riserva del dollaro e per la sostenibilità del debito americano.

Europa debole nonostante BCE

In Europa, i listini archiviano la giornata di giovedì prevalentemente in calo ma chiudono comunque la settimana con un guadagno complessivo del 4%: STOXX 600 -0,2%, FTSE 100 +0,3%, DAX +0,3%, CAC -0,1%, FTSE Mib +0,6%. La decisione della BCE di tagliare all’unanimità i tassi di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,25%, ha riflesso le crescenti preoccupazioni per l’impatto economico delle politiche tariffarie di Trump. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha chiarito che la scelta è stata guidata dall’alta incertezza commerciale e politica e dalla necessità di preservare la crescita europea. Lagarde ha sottolineato anche le potenzialità positive derivanti dalla spinta fiscale tedesca nel settore delle infrastrutture e della difesa, auspicando maggiore unità politica ed economica nell’UE, con progetti concreti come la digitalizzazione dell’euro.

California sfida Trump sui dazi

Sul fronte interno americano, si intensifica la battaglia legale contro l’amministrazione Trump: il governatore della California Gavin Newsom ha presentato una nuova causa per bloccare i dazi imposti unilateralmente dal presidente tramite l’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA). Questa norma, tradizionalmente usata per sanzioni mirate, è stata invocata da Trump con motivazioni legate alla sicurezza nazionale e al controllo dell’immigrazione, scatenando una reazione critica da parte di diversi stati e attori economici. Secondo il Procuratore Generale della California, Rob Bonta, le azioni di Trump, caratterizzate da continui cambiamenti e revoche improvvise delle tariffe, hanno generato un “effetto frusta” destabilizzante per l’economia globale, mettendo in pericolo sia la crescita statunitense che la stabilità internazionale. Con un PIL pari al 14% del totale USA, la California punta così a guidare la resistenza contro una politica commerciale giudicata dannosa e fuori controllo.