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Insights 9 Apr 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Le guerre si vincono con il denaro. E quando il denaro non basta, si perdono.” (Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord)

Rimbalzo tecnico, ma la confusione domina. Le Borse europee hanno tentato un rimbalzo tecnico, sostenute da condizioni di ipervenduto e dalle parole di Trump, che ha ribadito la disponibilità a negoziare. Anche il Segretario al Tesoro Bessent e il capo del NEC Hassett hanno parlato di prospettive di dialogo, mentre Trump ha definito “positivo” il primo scambio con Seul e ha detto che la Cina “vuole fortemente un accordo” (ma la Casa Bianca aspetta una chiamata). Tuttavia, restano molte incognite: la comunicazione disordinata dell’amministrazione americana sui dazi continua a confondere i mercati e a sollevare dubbi sugli obiettivi reali della politica commerciale statunitense. Pesano anche le preoccupazioni su crescita ed utili, oltre ai limiti della Fed nel fornire ulteriore stimolo. Le tensioni con Pechino sono nuovamente esplose dopo la minaccia di Trump di aumentare del 50% i dazi se non verranno rimossi quelli cinesi al 34%. Sommando tutto tra approvati e minacciati siamo a oltre il 100% di dazi sulla Cina. Ora il focus è sulla risposta politica della Cina, con i media che parlano di un’accelerazione dello stimolo fiscale. Ma i segnali restano negativi: Trump ha avvertito che gli USA interromperanno i negoziati se Pechino non farà marcia indietro, e Pechino ha giurato che “combatterà fino alla fine”. Sul fronte europeo, Trump ha respinto la proposta zero-dazi dell’UE, chiedendo invece acquisti per $ 350 miliardi di energia USA. Bruxelles prepara contro-dazi su alcune importazioni americane.

Il caos tariffario travolge i mercati globali: $ 10 trilioni svaniti e volatilità alle stelle

Il terzo giorno consecutivo di sell-off ha visto ancora una volta azioni, obbligazioni e materie prime muoversi in modo selvaggio. I timori di recessione si intrecciano con la speranza che il crescente danno finanziario costringa Trump a fare marcia indietro. Dopo un’apertura al rialzo, su nuovi rumor di un rinvio delle tariffe, subito smentiti, l’S&P è tornato sui minimi. La volatilità è rimasta altissima: il VIX è salito a livelli da pandemia. Anche i Treasury sono stati colpiti: il rialzo dei rendimenti dei titoli a lunga scadenza segnala preoccupazione per le finanze pubbliche USA. In chiusura, i listini si sono mossi in territorio negativo, ma in modo meno drammatico rispetto alla scorsa settimana. Tuttavia, l’S&P 500 resta ai minimi da maggio 2024 e la sensazione prevalente è quella di un mercato sull’orlo di una crisi sistemica. Il numero uno di BlackRock non esclude un altro crollo del 20%. Intanto, la retorica della Casa Bianca si irrigidisce: Trump ha minacciato ulteriori dazi del 50%, mentre Navarro ha detto che non ci sarà spazio per negoziati se non verranno eliminate le contromisure. La fiducia di imprese e consumatori resta fragile, aggravata da segnali negativi sulla fiscalità e da ulteriori vendite automatiche dei fondi.

L’IA resisterà ai dazi

Secondo una nota pubblicata da UBS, il nuovo scenario tariffario potrebbe avere un impatto significativo sul settore tecnologico, ma non in modo omogeneo. Gli analisti ritengono difficile trovare aziende completamente immuni alla distruzione della domanda generata dalle tariffe, ma alcuni comparti, in particolare quello dell’intelligenza artificiale, potrebbero resistere. Le imprese che integrano soluzioni AI potrebbero addirittura accelerarne l’adozione per contenere i costi e mantenere margini. UBS cita positivamente NVIDIA e Broadcom per il loro forte potere di pricing e Texas Instruments, favorita dalla produzione manifatturiera domestica. Il messaggio della banca svizzera è chiaro: in un contesto così instabile, servirà un approccio molto selettivo per individuare i vincitori tecnologici del nuovo scenario globale.