Il punto sul mercato di Integrae SIM
“A chi sa attendere, il tempo apre ogni porta” (Proverbio cinese)
L’inflazione da domanda in USA non cala (+0,6% da un’attesa di +0,3%) e si allontana il Pivot ovvero il punto in cui i tassi avranno finito di salire invertendo la tendenza. Il rialzo di 100 punti base nella prossima riunione della FED (mercoledì 21) è sul tavolo, Pasquale Diana capo economista di AcomeA, non si sente più di escludere questa ipotesi. Ma ciò significherebbe che il Pivot verrà raggiunto in anticipo. E che il ribasso dei tassi è più vicino. Se così non fosse l’economia potrebbe cominciare a soffrire allontanando gli Usa dal sentiero di crescita che rappresenta un altro dei dogmi della FED. Il richiamo degli investitori è questo: Jerome Powell non deve esagerare. Se la tendenza è quella di rialzi di 75 punti base ogni mese, il target del 3,75-4,5% è prossimo (oggi siamo all’1,75%). Grande attenzione quindi all’uscita dei dati macro: oggi alle 14:30 le vendite al dettaglio di beni essenziali ad agosto e l’indice di produzione della Fed di Filadelfia a settembre. In entrambe i casi si stimano valori in calo rispetto alla rilevazione precedente.
Finita la pacchia
L’Unione Europea pensa di raccogliere €140 miliardi dalla tassazione degli extra profitti dagli operatori dell’elettricità. Risorse che saranno poi distribuite dai singoli Stati a imprese e cittadini sottoforma di misure a sostegno del caro energia. Questo anche per evitare asimmetrie tra i Membri dell’Unione ovvero evitare che i Paesi più ricchi facciano da soli, acquisendo vantaggi competitivi rispetto a quelli più deboli. Una posizione condivisibile e che ci auguriamo trovi presto applicazione. La misura del price cap sul prezzo del gas sembra invece essere stata abbandonata, per essere sostituita da un tetto al prezzo dell’energia elettrica. In questa ipotesi si tratterebbe di una sconfitta politica per l’Italia che sconta purtroppo l’instabilità politica causata dalla caduta del Governo Draghi. Un’occasione persa per consolidare il ruolo del Paese in Europa e cavalcare il momento favorevole della nostra economia grazie al turismo e i cantieri dell’Ecobonus.
Carramba che sorpresa!
Milano sorpresa positiva tra i principali mercati finanziari mondiali. L’indice ha chiuso ieri in territorio positivo dopo che a Wall Street l’insieme dei 3 principali indici ha perso 1.000 punti, e per l’S&P 500 è stata la quinta peggiore della storia. Il tasso del BTP è inoltre sceso sotto la soglia del 4% nonostante le elevate incertezze economiche. La fase attuale resta condizionata dalla verifica dell’efficacia degli interventi delle Banche Centrali. Sarà recessione oppure solo un rallentamento? In mancanza di visibilità sui mercati la volatilità resterà elevata. La quasi totale assenza delle Istituzioni, come dimostrano i ritardi nella definizione di una politica comune Europea sulla crisi energetica, è un ulteriore elemento di preoccupazione che allontana gli investitori. In questo contesto Piazza Affari si mette in luce per la significativa presenza del comparto bancario che gode di benefici di breve termine grazie al cambio della politica monetaria. Ma non possiamo lasciare tutto sulle spalle dei banchieri centrali.