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Insights 18 Mar 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“L’oro è denaro, tutto il resto è credito.” (J.P. Morgan)

Wall Street fatica, l’Europa no. Le Borse europee hanno chiuso la prima seduta della settimana in rialzo, con lo STOXX 600 in progresso dello 0,8%, sostenuto dalla notizia di un imminente accordo tra i legislatori tedeschi per riformare la regola del freno al debito. Il DAX ha guadagnato il 1,6%, mentre il CAC 40 e il FTSE 100 hanno registrato rialzi rispettivamente dello 0,6% e dello 0,5%. Piazza Affari è stata la migliore d’Europa con un balzo del 1,73%, riportandosi stabilmente sopra la soglia dei 39.000 punti. Il mercato ha beneficiato dell’intonazione positiva anche della seduta asiatica, alimentata dal rally delle azioni cinesi dopo che il NFRA ha annunciato misure di sostegno ai consumi e al settore immobiliare. Tuttavia, il clima rimane incerto, con il focus sulla crescente volatilità legata alle politiche tariffarie di Donald Trump, che potrebbero generare nuove tensioni commerciali. In particolare, il Segretario al Tesoro Bessent ha avvertito che non vi sono garanzie che gli Stati Uniti eviteranno una recessione, mentre gli operatori restano in attesa dell’annuncio del 2 aprile sui dazi reciproci, considerato il principale rischio di breve termine.

Wall Street a fatica

Anche Wall Street ha chiuso in rialzo, ma i listini statunitensi hanno faticato a mantenere i livelli migliori della giornata: il Dow Jones ha guadagnato 0,85%, l’S&P 500 ha chiuso a +0,64%, mentre il Nasdaq ha limitato i guadagni a +0,31%. La seduta ha confermato il primo recupero consecutivo dell’S&P 500 da metà febbraio, sostenuto da condizioni tecniche di ipervenduto e dalla resilienza della spesa dei consumatori, evidenziata dai dati sulle vendite al dettaglio. A raffreddare l’entusiasmo è stata la crescente pressione sul settore tecnologico, che continua a essere oggetto di prese di beneficio: NVIDIA ha ceduto l’1,76%, penalizzata dalle incertezze sulle valutazioni delle big tech. Sul fronte valutario, il dollaro è rimasto sotto pressione, mentre la performance del comparto materie prime ha evidenziato nuovi massimi storici dell’oro, che ha sfiorato i $3.000 l’oncia, rafforzandosi come bene rifugio in un contesto di crescente incertezza economica. Le criptovalute hanno vissuto una giornata di ripresa dopo la forte correzione della scorsa settimana, con il Bitcoin che ha guadagnato l’1,27%, riportandosi oltre gli $84.000.

Sarà una pasqua meno inflattiva

Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump ha evidenziato il forte calo dei prezzi delle uova, un segnale di sollievo per i consumatori dopo mesi di aumenti dovuti all’epidemia di influenza aviaria. Secondo il USDA Daily National Shell Egg Index Report, il costo di una dozzina di uova Large White è sceso a $3,45, quasi il 50% in meno rispetto ai $6,55 di gennaio. La Casa Bianca ha sottolineato l’importanza di questa riduzione nel contesto della pressione economica sulle famiglie americane, evidenziando come il calo dei prezzi potrebbe influenzare i comportamenti di acquisto nelle prossime settimane, in vista della stagione pasquale. Tuttavia, il quadro generale dei consumi rimane incerto, con alcuni segnali di rallentamento che potrebbero tradursi in un atteggiamento più prudente da parte delle aziende sul fronte occupazionale.