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Insights 12 Mar 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“I mercati sono governati dall’emozione e dall’avidità nel breve termine, ma dalla logica nel lungo periodo.” (Benjamin Graham)

Primi segnali di rotazione. Le Borse europee hanno chiuso in forte calo, incapaci di mantenere il rimbalzo della sessione precedente. Il STOXX 600 ha ceduto l’1,7%, il DAX ha perso l’1,3%, il CAC 40 l’1,3%, mentre il FTSE MIB è arretrato dell’1,38%, scivolando sotto la soglia chiave dei 38.000 punti, confermandosi tra i peggiori listini del continente. I mercati hanno tentato di reagire a condizioni di ipervenduto, ma la pressione delle incertezze legate alla politica commerciale di Donald Trump ha prevalso. Il presidente ha annunciato l’estensione dei dazi su acciaio e alluminio verso il Canada, generando una risposta immediata da parte del primo ministro dell’Ontario, Doug Ford, che ha fatto marcia indietro sulla riforma elettrica, mentre il premier canadese designato, Mark Carney, ha promesso ritorsioni con “massimo impatto”. Nel frattempo, la BCE resta sotto i riflettori dopo che Isabel Schnabel ha messo in guardia sui rischi di inflazione persistente, suggerendo una pausa nei tagli dei tassi, un’ipotesi supportata anche da Kazimir e Kazaks, che vogliono monitorare gli sviluppi geopolitici prima di ulteriori mosse.

Wall Street in calo, il mercato non regge i rimbalzi

Negli Stati Uniti, il sell-off si è accentuato, con il Dow Jones in calo dell’1,14%, l’S&P 500 in flessione dello 0,76% e il Nasdaq in ribasso dello 0,18%. La giornata è stata caratterizzata da una sessione volatile, con un tentativo di rimbalzo fallito nel pomeriggio. Il mercato è stato penalizzato dall’allarme lanciato da Delta Air Lines, che ha rivisto al ribasso le stime per il primo trimestre, segnalando un indebolimento della domanda. Anche il comparto retail ha registrato forti vendite, con revisioni al ribasso da parte di Dick’s Sporting Goods, Kohl’s e Verizon, alimentando il timore che i consumatori stiano diventando più prudenti. Intanto, la Fed osserva con attenzione gli sviluppi macroeconomici: il presidente Donald Trump continua a insistere su una fase di “transizione” per l’economia, mentre il segretario al Tesoro, Steve Bessent, parla di un “periodo di detox” per il mercato. Segnali di debolezza arrivano anche dal fronte occupazionale: le compagnie aeree e diversi retailer hanno avvertito di un primo trimestre più difficile, mentre il mercato si interroga sulla capacità dell’economia di reggere il peso di queste incertezze.

Flight to Safety: il mercato si rifugia nei bond a breve termine

L’incertezza continua a dominare Wall Street, spingendo gli investitori verso asset più difensivi. Il sell-off dell’azionario è stato aggravato dalla mancanza di fiducia nel contesto economico e dalla percezione che le politiche di Trump possano alimentare ulteriori turbolenze. Le preoccupazioni sui licenziamenti di massa nel settore pubblico, legati ai tagli imposti dall’amministrazione, si sommano al rischio di una recessione innescata dalle politiche protezionistiche. L’indice Citi Economic Surprise, che misura la differenza tra le aspettative degli analisti e i dati reali, è negativo da metà febbraio, segnalando un progressivo deterioramento del quadro macroeconomico. In questo contesto, gli investitori stanno riversando liquidità nei fondi ETF su obbligazioni a brevissima scadenza, che hanno raccolto oltre $16 miliardi dall’inizio dell’anno. Il rendimento dei Treasury a 2 anni, particolarmente sensibile alle aspettative sui tassi, è crollato negli ultimi giorni, segnalando una crescente scommessa del mercato su un taglio della Federal Reserve già entro giugno. Le previsioni sui tassi di interesse si stanno rapidamente orientando verso una politica monetaria più accomodante, con l’aspettativa che la Fed possa intervenire per mitigare gli effetti del rallentamento economico.