Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Chi domina il commercio, domina il mondo.” (Napoleone Bonaparte)
Le borse europee chiudono in rialzo, con lo STOXX 600 a +0,2%, il DAX in crescita dello 0,6% e il FTSE MIB che avanza dello 0,9%, puntando verso il traguardo dei 38.000 punti. La seduta è stata caratterizzata dalle continue incertezze legate alle tariffe imposte da Trump, con il presidente che ha ufficializzato un dazio del 25% su acciaio e alluminio, comprendendo anche i prodotti finiti, e avvertito che le misure potrebbero essere ulteriormente ampliate. Il focus ora si sposta sui dazi reciproci che verranno annunciati entro 48 ore, con l’amministrazione che valuta misure su chip, auto e prodotti farmaceutici nelle prossime settimane. In Europa, i ministri del Commercio dell’UE terranno una riunione straordinaria il 12 febbraio per discutere una risposta coordinata, mentre la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha promesso una reazione “ferma e proporzionata”. Secondo BNP Paribas Exane, il rischio per gli esportatori europei è limitato, mentre Rio Tinto potrebbe essere tra le più esposte nel comparto minerario. Gli analisti vedono un impatto contenuto, con la possibilità che i costi vengano trasferiti ai clienti, come già avvenuto in passato.
Trump confonde la Fed che non taglia
A Wall Street, gli indici USA hanno chiuso contrastati, con il Dow Jones in rialzo dello 0,28%, lo S&P 500 piatto a +0,03%, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,36%. Il focus rimane sulla testimonianza di Powell e sui dati sull’inflazione CPI, attesi oggi. Il mercato prezza ora il primo taglio dei tassi della Fed a settembre, segnalando una crescente incertezza sulla traiettoria della politica monetaria. Nel frattempo, il settore tecnologico continua a essere sotto pressione: Trump ha minacciato nuove tariffe contro le aziende cinesi del comparto tech, con Pechino che valuta ritorsioni mirate contro i colossi USA. Parallelamente, le tensioni tra USA ed Europa restano elevate, con la stampa tedesca che riporta un possibile accordo dell’UE per ridurre i dazi sulle auto americane nel tentativo di disinnescare una guerra commerciale. Gli investitori restano cauti, consapevoli che l’attuale narrativa di incertezza economica e tensioni commerciali possa pesare sulla fiducia del mercato nelle prossime settimane.
Elon sfida Sam
Nel mondo tech e AI, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha respinto un’offerta da $97,4 miliardi guidata da Elon Musk, rispondendo ironicamente con una controproposta per acquistare Twitter a $9,74 miliardi. Intanto, Meta ha avviato una nuova ondata di licenziamenti, con 3.600 dipendenti colpiti da una revisione interna annunciata da Mark Zuckerberg. L’azienda prosegue nel suo percorso di razionalizzazione dei costi, cercando di potenziare la divisione AI e migliorare l’efficienza operativa. Il ridimensionamento segue una serie di ristrutturazioni già avvenute tra il 2022 e il 2023 e conferma la forte competizione nel settore AI, con le big tech impegnate a ottimizzare le risorse per restare competitive. Con la finestra per i buyback aziendali che si riaprirà a breve e oltre $1 trilione di riacquisti previsti per il 2025, il comparto tecnologico resta un osservato speciale per gli investitori globali.