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Insights 21 Nov 2024

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“La logica ti porterà da A a B. L’immaginazione ti porterà ovunque.” (Albert Einstein)

La volatilità torna a rialzare la testa. I mercati azionari europei hanno chiuso in calo la seduta di mercoledì, ben al di sotto dei massimi intraday, continuando il tono negativo delle sedute precedenti. Negli Stati Uniti, gli indici hanno chiuso in modo misto ma vicino ai massimi, consolidando una sequenza di due giorni consecutivi di guadagni. La performance delle Big Tech, trainata da titoli come Nvidia i cui risultati sono stati diffusi a mercati chiusi, bilanciando le perdite nei settori ciclici come industriali, auto e bancari. Il sentiment dei mercati continua però ad essere fortemente influenzato dalle tensioni geopolitiche. L’Ucraina ha colpito obiettivi militari russi con missili Storm Shadow forniti dagli Stati Uniti, alimentando la preoccupazione per una possibile escalation del conflitto. Contestualmente, il presidente russo Putin si è detto disponibile a negoziare un cessate il fuoco con il presidente eletto Trump, imponendo però condizioni rigide: l’abbandono delle ambizioni NATO da parte dell’Ucraina e il congelamento del conflitto lungo le attuali linee del fronte. Putin teme che una tregua possa consentire all’Occidente di riarmare l’Ucraina, complicando ulteriormente le prospettive di una soluzione diplomatica. Il riflesso sul mercato delle materie prime è stato un rialzo del prezzo del future sul gas europeo, vicino a €50, mentre il petrolio resta sotto la soglia di $70.

Quadro macro incerto in Europa

In Europa, i dati sull’inflazione nel Regno Unito hanno mostrato valori superiori alle attese per l’indice generale, il core e i prezzi dei servizi, evidenziando che l’inflazione sottostante rimane troppo alta per giustificare un’accelerazione dei tagli ai tassi. La Bank of England (BoE) ha confermato un approccio cauto: BoE’s Taylor ha ribadito che i mercati stanno prezzando quattro tagli dei tassi il prossimo anno, ma ha sottolineato che il ritmo dipenderà dai dati sul mercato del lavoro e dall’evoluzione dell’inflazione. In Germania, la politica interna è tornata al centro del dibattito. Martedì, i leader del SPD si sono incontrati per discutere la possibile sostituzione del Cancelliere Olaf Scholz con un nuovo candidato per le elezioni anticipate di febbraio. Il Ministro della Difesa, Boris Pistorius, è tra i favoriti, grazie alla sua popolarità e alla capacità di consolidare il supporto del partito. Eventi che potrebbero frenare nuovi tagli da parte della BCE nel mese di dicembre.

Allarme BCE

La Banca Centrale Europea ha lanciato un avvertimento sui rischi per la stabilità finanziaria dell’Eurozona nel suo Financial Stability Review di novembre. Il rapporto sottolinea come le valutazioni elevate di alcune azioni, in particolare quelle legate all’intelligenza artificiale, e la concentrazione del valore in poche grandi aziende, soprattutto negli Stati Uniti, aumentino il rischio di correzioni brusche. Il vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, ha evidenziato che sorprese negative, come un peggioramento improvviso delle prospettive economiche o cambiamenti nelle politiche monetarie, potrebbero innescare un deterioramento del sentiment degli investitori, con conseguenze su tutte le classi di attivi. De Guindos ha anche avvertito che la fragilità del sistema economico europeo rende l’Eurozona vulnerabile a uno shock, soprattutto nel contesto di una integrazione profonda dei mercati globali. Ha ribadito che, nonostante la resilienza mostrata finora, la volatilità rimane un rischio concreto (ieri il Vix +5%), specialmente alla luce delle tensioni geopolitiche in corso e della dipendenza dell’Europa dal commercio internazionale.