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Insights 18 Nov 2024

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.” (Eleanor Roosevelt)

I mercati azionari europei hanno chiuso la settimana in calo: Stoxx 600 -0,7%, Euro Stoxx -0,2%, seguendo la debolezza degli indici statunitensi: Nasdaq 100 -3,5%. Un movimento andato di pari passo con il rialzo del Vix sull’S&P 500: +8%. In particolare nella giornata di venerdì in Usa le azioni hanno toccato i minimi di giornata e hanno esteso il sell-off settimanale, restituendo parte dei consistenti guadagni della settimana precedente. A guidare le perdite sono state le Big Tech, sebbene Tesla abbia mostrato un rimbalzo dopo il calo di giovedì. Tra i fattori che hanno contribuito a questo ribasso, si segnalano l’aumento dei rendimenti obbligazionari, il rafforzamento del dollaro, dichiarazioni hawkish da parte della Fed e nuove preoccupazioni su tariffe e inflazione legate agli aggiornamenti sui membri del gabinetto di Trump. Le dichiarazioni recenti dei membri della Federal Reserve hanno infatti evidenziato un approccio prudente riguardo alla politica monetaria. La presidente della Boston Fed, Susan Collins, ha sottolineato di non vedere segni di nuove pressioni sui prezzi, ma ha avvertito che un taglio dei tassi a dicembre non è ancora certo. Il presidente della Chicago Fed, Austan Goolsbee, ha invece affermato che si aspetta un calo significativo dei tassi nei prossimi 12-18 mesi, a condizione che l’inflazione continui a scendere verso l’obiettivo del 2%.

Trump Trade: no vax

Le azioni delle aziende farmaceutiche europee hanno trascinato al ribasso il comparto sanitario dello Stoxx 600, dopo la notizia che Robert F. Kennedy Jr. guiderà il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS). Kennedy Jr., noto per le sue opinioni controverse sui vaccini e le restrizioni pandemiche, ha suscitato preoccupazioni per possibili cambiamenti nelle politiche sanitarie. Tuttavia, dopo la vittoria elettorale di Trump, Kennedy ha moderato il suo tono, dichiarando di non avere intenzione di eliminare i vaccini. Questo sviluppo ha messo sotto pressione i titoli di aziende come GSK, Sanofi, Roche, Bavarian Nordic e altre del settore, alimentando timori di volatilità e incertezze intorno al processo di approvazione dei farmaci da parte della FDA, precedentemente snellito. Gli analisti hanno sottolineato che l’influenza di Kennedy Jr. potrebbe complicare ulteriormente il quadro per le biotecnologie e le aziende farmaceutiche, con potenziali implicazioni sulla regolamentazione e sulle politiche sanitarie. La possibilità di manovre più ampie grazie alla maggioranza repubblicana al Congresso aggiunge un ulteriore livello di incertezza per il settore.

Earnings surpraise!

Nonostante il contesto difficile, gli utili delle aziende europee per il terzo trimestre hanno mostrato una resilienza inaspettata, registrando una crescita del 5% su base annua rispetto alle previsioni iniziali di un calo del 5%. Secondo una recente nota di Bank of America, le prospettive sugli utili complessivi sono migliorate, con le stime di crescita passate dal (1%) al 3%. Il settore finanziario si è distinto, con le banche che hanno superato le aspettative di profitto nell’88% dei casi. Tuttavia, il quadro generale rivela una marcata divergenza settoriale. Escludendo i finanziari, la crescita degli utili è scesa al (6%), evidenziando un calo significativo rispetto al 3% del secondo trimestre. I settori energia e beni di consumo discrezionali sono risultati i peggiori. Anche se il 52% delle aziende dello Stoxx 600 ha superato le aspettative sugli utili, solo il 41% ha battuto le stime sulle vendite, indicando una debolezza nella performance commerciale. Un chiaro divario è emerso tra i mercati core e quelli periferici dell’Europa: le aziende italiane e spagnole hanno registrato una performance superiore rispetto a quelle tedesche e francesi in termini di utili.