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Insights 10 Ott 2024

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“La pazienza è amara, ma il suo frutto è dolce” (Jean-Jacques Rousseau)

Le borse europee hanno chiuso in rialzo mercoledì, recuperando terreno dopo la chiusura negativa di martedì, quando tutti gli indici erano scesi vicino ai minimi delle ultime due settimane. I settori Real Estate, Auto & Parts e Construction & Materials si sono distinti come i migliori performer, mentre banche, petrolio & gas e salute hanno registrato le perdite maggiori. Negli Stati Uniti, l’S&P 500 ha invece chiuso su un nuovo massimo storico, pur senza un grande slancio. Anche se i Treasury hanno subito una lieve battuta d’arresto, la stabilizzazione dei tassi ha così sostenuto le azioni, con il BofA MOVE Index in calo per il secondo giorno consecutivo dopo aver toccato lunedì il livello più alto da gennaio. Anche il VIX ha continuato a scendere, dopo il picco di lunedì che l’aveva portato ai massimi dall’inizio di agosto. Tuttavia, alcuni osservatori notano che questa calma potrebbe essere di breve durata, poiché il CPI statunitense in uscita oggi potrebbe riaccendere la volatilità se i dati sull’inflazione risultassero superiori alle attese, innescando una rivalutazione delle prospettive di tagli dei tassi della Fed. Nel frattempo, il petrolio continua la sua discesa, con il WTI che è tornato sotto i $73 al barile, in rosso dell’8% rispetto al picco della scorsa settimana. Sul fronte cinese, la mancanza di dettagli su nuovi stimoli ha causato ulteriori vendite, sgonfiando il rally di inizio agosto. Tuttavia, si vocifera che il Ministro delle Finanze Lan terrà un briefing sulla politica fiscale sabato, alimentando speculazioni su nuovi interventi di stimolo da parte di Pechino.

Zelenskiy e le prospettive di pace

Il presidente Zelenskiy ha dichiarato che la situazione sul campo potrebbe creare un’opportunità per porre fine alla guerra in Ucraina entro il 2025. Nel frattempo gli inviati dell’Unione europea hanno concordato di fornire fino a €35 miliardi come parte della quota del blocco in un più ampio prestito pianificato dal G7 finanziato dai beni congelati della banca centrale russa. Il G7 e la Ue hanno annunciato a giugno che avrebbero fornito $50 miliardi per aiutare l’Ucraina, finanziati dagli utili generati da asset russi immobilizzati in Occidente. Ma l’attenzione dei mercati è stata soprattutto concentrata sui verbali della FOMC, diffusi ieri sera, con particolare interesse per le discussioni sul ritmo dei tagli dei tassi e su cosa potrebbe accelerare la politica di allentamento. Gli interventi di vari membri della Fed, tra cui Logan, Goolsbee, Barkin e Daly, hanno fornito diverse indicazioni. Dai verbali di settembre è emerso che una maggioranza sostanziale dei partecipanti supporta un taglio dei tassi di 50 pb, con quasi tutti concordi nel ritenere che i rischi inflazionistici siano diminuiti. Tuttavia, si sottolinea un aumento dei rischi per l’occupazione, anche se la visione complessiva rimane di un’economia solida.

Google sotto pressione: in arrivo lo spezzatino?

Il Dipartimento di Giustizia USA (DoJ) ha dichiarato, in un documento depositato in tribunale, di stare valutando soluzioni che impedirebbero a Google di usare i suoi prodotti per avvantaggiare le proprie attività di ricerca e prodotti correlati, come l’intelligenza artificiale, rispetto ai concorrenti. Le misure potrebbero includere il divieto di accordi che rendono Google il motore di ricerca predefinito sui telefoni, fino alla separazione di Chrome, Play e Android. Le decisioni finali sono attese per il 20 novembre. Un giudice federale ha inoltre ordinato a Google di eliminare le restrizioni sui sistemi di pagamento e sugli store di app rivali su Google Play Store. Alcuni analisti, tuttavia, ritengono che una rottura completa sia improbabile nel breve termine, e che l’impatto finanziario per Google sarà minimo, con battaglie legali che potrebbero protrarsi per anni. Goldman Sachs ha precedentemente stimato che l’antitrust avrà un impatto limitato sulle valutazioni delle big tech, con una riduzione di solo lo 0,4% sull’EV/Sales di Meta, Google, Amazon e Apple.