Il punto sul mercato di Integrae SIM
“La vera saggezza è meno affermativa della scienza, perché la scienza conosce dei limiti, mentre la saggezza li intuisce” (Victor Hugo)
I mercati azionari europei hanno terminato la seduta di ieri in territorio negativo, sui minimi della giornata. I settori Auto, Basic Resources e Tech hanno registrato i maggiori cali, mentre Energy, Retail e i titoli difensivi hanno ottenuto una performance relativa migliore. Gli indici statunitensi sono invece rimasti piatti mentre i rendimenti obbligazionari sono aumentati leggermente. Piazza Affari è stata la peggiore in Europa (-1,5%) dopo la notiziache il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, di intesa con il Governo, avrebbe intenzione di aumentare la tassazione sulle aziende che stanno beneficiando di condizioni economiche favorevoli. In un’intervista per Bloomberg, Giorgetti ha citato le aziende che producono armi come un esempio di settore in crescita, sottolineando che “sarà fatto un appello generale a tutti a contribuire, non solo alle banche”. Il ministro ha inoltre dichiarato che il bilancio di previsione richiederà sacrifici da parte di tutti. Gli operatori di mercato continuano a monitorare le tensioni in Medio Oriente, anche se l’impatto sembra più limitato rispetto alle sessioni precedenti. L’attenzione è rivolta alla risposta israeliana all’attacco missilistico dell’Iran. Le autorità israeliane hanno ribadito che la loro reazione sarà significativa, con la possibilità di colpire strutture petrolifere e altre infrastrutture strategiche. Tuttavia, Israele ha anche affermato che non intende provocare una guerra regionale. I prezzi del petrolio si consolidano dopo i recenti guadagni, sebbene gli analisti sottolineino che sono ancora lontani dai massimi di fine settembre.
Attesa per i dati NFP e le decisioni della Fed
C’è una certa attesa per i dati sull’occupazione USA di settembre (NFP) previsti per oggi, con il mercato che continua a dibattere su un possibile taglio di 25 o 50 punti base da parte della Fed a novembre. Sul fronte dei dati, il PMI composito dell’Eurozona è stato rivisto al rialzo, pur continuando a mostrare una leggera contrazione e attestandosi al livello più basso degli ultimi sette mesi. In un’intervista con il Guardian, il governatore della Bank of England, Andrew Bailey, ha dichiarato che la banca centrale sta monitorando con attenzione gli sviluppi in Medio Oriente e il possibile impatto sui prezzi del petrolio, ma ha lasciato aperta la possibilità di essere più aggressivi con i tagli ai tassi se i dati sull’inflazione continueranno a mostrare segnali positivi.
Contrazione economica nell’Eurozona e nuove prospettive per la BCE
A fine terzo trimestre, l’economia dell’Eurozona ha subito una nuova battuta d’arresto, con l’attività economica totale in contrazione per la prima volta da febbraio. L’indice PMI composito calcolato da HCOB e S&P Global è sceso a 49,6, registrando il valore minimo in 7 mesi. Anche l’indice dell’attività terziaria è calato a 51,4, anch’esso al minimo in 7 mesi. Per la prima volta dal dicembre 2023, le tre maggiori economie dell’Eurozona (Germania, Francia e Italia) hanno tutte registrato contrazioni dell’attività economica. La Germania ha guidato la flessione con un indice a 47,5, seguita dalla Francia a 48,6 e dall’Italia a 49,7, con una contrazione marginale. Spagna e Irlanda hanno invece registrato espansione, con la Spagna che ha segnato un forte rialzo a 56,3. Secondo Cyrus de la Rubia, capo economista di Hamburg Commercial Bank, questi dati dovrebbero convincere la BCE a considerare un taglio dei tassi di interesse già nel mese di ottobre.