Il punto sul mercato di Integrae SIM
«Ruba un chiodo, e sarai impiccato come malfattore; ruba un regno, e diventerai duca» (ChuangTzu)
Cala la volatilità e salgono le Borse. L’indice della paura, ovvero il Vix sull’S&P 500, staziona sui minimi storici favorendo una prosecuzione sana e robusta del rialzo. Anche ieri l’indice MSCI World Equity ha fatto un passo avanti (+0,5%), con un risultato ancora migliore in Europa: Euro Stoxx +1,1%, e in particolare l’FTSE Mib 40 (+1,3%) che torna sopra la soglia dei 34mila punti. Restano leggermente indietro le mid-small cap, con il Russell 2000 a +0,7%, ma sempre in un mercato toro. Nota positiva aggiuntiva è il calo delle tensioni nel mercato delle materie prime: indice dei noli -2,4%, sotto la soglia dei 1.900 punti, future sul gas alla Borsa di Amsterdam -2,2%. Stesso trend nel mercato del reddito fisso: il rendimento del BTP bund si allontana sempre più dal 4%. Oggi è la giornata più importante sul fronte dei dati macro: alle 8:00 l’inflazione in Germania a giugno è attesa in calo sulla rilevazione precedente a +2,2%, e alle 14:30 verrà pubblicato il dato sull’inflazione statunitense a giugno, prevista stabile sul mese precedente a +3,4% su base annua, ancora lontana dal target del 2% della Fed. Infine, alla stessa ora, saranno diffuse le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Il fondo di fondi si avvicina
In occasione della sesta edizione dell’MF Growth Day, è stato approfondito il progetto del Fondo di Fondi pubblico per il rilancio del mercato dei capitali delle PMI. L’operazione, nata in Parlamento nell’ambito della Legge Capitali, è molto vicina a concretizzarsi. Oggi è stato infatti approvato l’emendamento del Relatore al DDL Startup, progetto dell’On. Giulio Centemero, che ha istituito il Fondo di Fondi. Questo prevede risorse del Patrimonio Destinato, fino ad ora non sfruttate da CdP a causa di un regolamento molto restrittivo, che alimenteranno fondi di investimento istituzionali privati sino al limite del 49%, specializzati in investimenti in SMID (Small-Mid Cap), per rafforzarne il capitale. Si parte con €300 milioni con l’obiettivo di arrivare a €1 miliardo. Se l’esperimento avrà successo, saranno utilizzati altri fondi, senza intaccare lo spazio fiscale, per scopi simili. In sintesi, lo Stato italiano sarà anchor investor di gestori di fondi specializzati in economia reale quotata su mercati regolamentati e non. Un’iniziativa che avrà un impatto positivo su Piazza Affari, e in particolare sulle società quotande e quotate su Euronext Growth Milan. Ad oggi sono più di 200 le società quotate su tale listino, oltre 300 le IPO dalla fondazione nel 2009, e grazie alla liquidità aggiuntiva del FoF il numero è destinato a crescere ulteriormente. L’operazione potrebbe attirare anche professionalità internazionali nel nostro Paese per la gestione delle nuove risorse, così come capitali freschi in grado di aumentare la liquidità delle small cap. Tempi? Trattandosi di una norma ordinaria, le scadenze sono più lunghe rispetto a un decreto legge, ma dovrebbe entrare in vigore entro l’autunno, dopo la pausa estiva.
Tre rischi per i mercati
Secondo William Davies, Global Chief Investment Officer di Columbia Threadneedle Investments, nel secondo semestre 2024 le politiche monetarie delle principali banche centrali continueranno a differire, generando sia volatilità che opportunità. I tassi non scenderanno velocemente come sperato da alcuni, ma grazie alla resilienza dell’economia globale, le azioni potrebbero comunque vedere nuovi aumenti e il mercato potrebbe espandersi ulteriormente. Gli investitori dovranno quindi prestare attenzione ai rischi geopolitici e ai crescenti deficit di bilancio. Davies sottolinea che solitamente, quando le banche centrali agiscono in modo coordinato, tendono a supportare i mercati e a ridurre la volatilità. Tuttavia, attualmente, le differenze nei tempi o nella portata dei tagli dei tassi potrebbero causare un leggero aumento della volatilità. Non a caso, pochi giorni fa, il capo degli investimenti di Morgan Stanley ha paventato l’ipotesi di una correzione di Wall Street sino al 10% entro le elezioni statunitensi del 4 novembre, mentre in Europa i listini continueranno a salire. In questo contesto, viene sottolineato che storicamente, i tagli dei tassi hanno favorito le piccole imprese. Tuttavia, negli ultimi 18 mesi, le grandi società hanno ottenuto risultati migliori. È possibile quindi che, nel nuovo contesto “divergente” della politica monetaria, il mercato continuerà ad espandersi nel 2024 e nel 2025, con un focus sulle small cap rispetto alle large.