Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Dio è un concetto col quale misuriamo il nostro dolore” (John Lennon)
I mercati non si prendono una pausa. La settimana si è chiusa in positivo per tutte le principali piazze finanziarie mondiali, l’indice MSCI World ha guadagnato l’1,65%, meglio hanno fatto il Nasdaq +2,16%, e Piazza Affari, +2,14% l’indice Ftse Mib 40. La Borsa di Milano si è lasciata alle spalle l’S&P 500, +1,65%, così come lo Stoxx 600, +0,42%. La settimana appena conclusa ha visto anche un ritorno di interesse sull’oro, +2,25%, che ha riavvicinato il massimo storico, e il petrolio +1,6% che ha chiuso sotto $80. Un movimento che non riflette ancora il riaccendersi delle tensioni in Medio Oriente con l’incidente aereo che ha coinvolto il presidente dell’Iran, Raisi. All’opposto si sono raffreddati alcuni importanti indicatori dello stato di tensione finanziaria: la volatilità sull’S&P 500 ha perso quasi il 5%, così come l’indice dei noli di trasporto ovvero il Baltic Dry Index. Infine lo spread Btp-Bund tornato sotto la soglia di 130 punti. Dal punto di vista macroecomico riflettori puntati sui discorsi di Christine Lagarde in calendario martedì e mercoledì mattina alle 10:00. Sempre mercoledì saranno divulgati i verbali dell’ultima riunione del FOMC. Giovedì pomeriggio sono attesi i dati sul settore immobiliare in Usa, infine venerdì mattina il dato sul Pil della Germania nel primo trimestre 2024.
Il dividend day
Oggi è una giornata cruciale per Piazza Affari con la distribuzione di una quota significativa di dividendi. Ben 21 delle 40 aziende quotate sul listino Ftse Mib distribuiranno le cedole relative ai risultati del 2023. Secondo Mf-Milano Finanza lo stacco cedola comporterà una riduzione di 497 punti nell’indice principale, che corrisponde a una perdita dell’1,4%. Secondo Bloomberg invece, il rendimento medio dei dividendi delle società del Ftse Mib per il 2024 è stimato al 4,30%, superando il rendimento del Btp decennale del 3,8%. Un sorpasso rispetto all’anno precedente quando il Btp, aveva superato, seppur di poco, il rendimento del listino milanese. E nella prospettiva di un’inversione di tendenza della politica monetaria europea, il distacco potrebbe ampliarsi anche in modo significativo, rappresentando un tema di investimento molto forte nei mesi a venire. Tra le blue chip Intesa Sanpaolo ha quasi raddoppiato la cedola rispetto all’anno precedente, mentre Monte dei Paschi di Siena è tornata a distribuire dividendi prima del previsto. Altra novità Mediobanca ha introdotto per la prima volta un acconto di 0,51 euro per azione. Nella lista dei titoli con una cedola superiore al 4% troviamo Azimut e FinecoBank, nel settore del risparmio gestito, A2A, Erg ed Italgas tra le utilities. Nel settore petrolifero, Eni distribuirà la quarta tranche della cedola di competenza per il 2023 pari a 0,23 euro per azione, con un rendimento annuo del 6,3%.
L’Europa è un buon affare
Le condizioni economiche stanno migliorando, soprattutto in Europa. In particolare, l’Eurozona si presenta molto interessante per gli investitori grazie alle previsioni di utili superiori alle attese e ai prossimi tagli dei tassi d’interesse. Anche il mercato azionario britannico offre opportunità, specialmente nei settori ciclici. Dopo un aprile negativo per gli asset rischiosi, le prospettive a partire dal mese di maggio sembrano più favorevoli come dimostra anche il ritorno degli indici sui massimi storici. Le valutazioni di diverse classi di asset sono diventate più interessanti poiché molti investitori hanno ridotto le loro posizioni, aumentando così le opportunità di guadagno. Pictet Asset Management ritiene così che le azioni europee siano sempre più attraenti, sia nell’Eurozona che nel Regno Unito. La crescita del PIL trimestrale del vecchio continente potrebbe superare l’1% annuo entro la fine del 2024, grazie alla forte occupazione e all’aumento dei salari, oltre a condizioni commerciali migliorate che favoriscono le esportazioni. Inoltre, il quadro inflazionistico europeo è più stabile rispetto a quello degli USA, permettendo alla BCE di iniziare a tagliare i tassi a giugno. Anche la Bank of England potrebbe seguire questa strada, con la possibilità di 4-5 tagli entro la fine dell’anno, sostenendo ulteriormente l’economia. In conclusione, le prospettive sono particolarmente positive per l’Europa, dove Pictet AM prevede utili più forti delle attese grazie a un contesto macroeconomico e di politica monetaria favorevole. La crescita prevista per il 2024 della banca d’affari è leggermente superiore al 4%, contro le stime degli analisti al 3,1%.