Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Il peggio che può capitare a un genio è di essere compreso” (Ennio Flaiano)
Il rally non si ferma più? In un contesto di grande euforia a Wall Street, l’indice Dow Jones ha raggiunto, nel corso della seduta di ieri, un nuovo massimo storico superando i 40.000 punti, spinto principalmente dai dati sull’inflazione statunitense che hanno confermato le aspettative (+3,4% su base annua). Anche l’indice S&P 500, dopo aver superato i 5.300 punti nella sessione precedente, continua la salita. Infine il Nasdaq che segna nuovi record intraday, avvicinando i 17mila punti. I dati sull’inflazione per aprile, rilasciati dal Dipartimento del Lavoro, indicano un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 3,5% su base annua, in linea con le previsioni degli analisti. Questi risultati, sebbene confermino la tendenza al rialzo dei prezzi, mostrano un lieve rallentamento nell’incremento annuale rispetto ai mesi precedenti. Tale scenario ha aumentato l’ottimismo degli investitori, aumentando le probabilità di un imminente aggiustamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve. Il Dow Jones, costituito da 30 blue-chip, è tornato così a scontare l’aspettativa del mercato di un possibile taglio dei tassi da parte della Fed già a fine settembre mentre lo scorso aprile si era addirittura ipotizzato che non ci sarebbero state manovre finanziare per tutto l’anno. Nota stonata la chiusura in rosso a fine giornata sulla spinta di prese di beneficio.
La sorpresa di Buffet
Dopo un lungo periodo di riservatezza, Warren Buffett ha finalmente rivelato la sua nuova mossa strategica nel mondo degli investimenti. Nel recente aggiornamento del suo portafoglio, il magnate ha mostrato un notevole interesse nel settore assicurativo, con un investimento cospicuo di $6,7 miliardi in Chubb, uno dei leader statunitensi nel campo delle assicurazioni sulla proprietà e gli infortuni. Questa decisione, nonostante la riservatezza che contraddistingue le scelte di investimento di Buffet, non sorprende considerando la profonda conoscenza dell’anziano gestore nel settore. Chubb ora rappresenta una parte significativa del suo portafoglio, con una quota del 2%. Ovviamente l’annuncio ha innescato un’accelerazione nel prezzo delle azioni di Chubb, che è arrivata a registrare un aumento dell’8% nelle contrattazioni post-mercato. Nel frattempo continuano le vendite sulle meme stock. GameStop ha chiuso la seduta perdendo il 30%, sotto la soglia di $30, più che dimezzando il proprio valore rispetto ai massimi, dopo che l’impennata del prezzo delle azioni guidata dall’interesse sui social media si è indebolita. Anche AMC Entertainment ha registrato un calo del 15%, perdendo il 75% del proprio valore rispetto ai massimi. Il titolo guadagna ancora oltre il 50% rispetto ai minimi pre rally di inizio settimana.
Saldi di Stato
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato di aver ultimato con successo la cessione di una significativa quota di azioni ordinarie di Eni, pari a circa il 2,8% del capitale sociale della società. Questa operazione è stata condotta attraverso un processo di “Accelerated Book Building” mirato esclusivamente a investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali stranieri. Il prezzo concordato per ciascuna azione è stato fissato a €14,855, determinando un controvalore complessivo di circa €1,4 miliardi di euro. L’operazione è avvenuta con uno sconto del 1,7% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni della società pre annuncio. A seguito di questa transazione, la quota di partecipazione detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nell’azionariato di Eni si ridurrà significativamente, passando dal 4,8% al 2% del capitale sociale complessivo. L’operazione ha visto il coinvolgimento come Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners di una squadra di banche d’affari, ma nessuna italiana ovvero: Goldman Sachs International, Jefferies e UBS Europe. L’iniziativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze si inserisce in una serie di azioni programmate, che seguono un precedente programma di buy-back implementato dalla società Eni per remunerare i propri azionisti e rendere appetibile il titolo nella prospettiva di un collocamento. L’indice delle blue chip italiane ovvero l’FTSE MIb 40, non ha risentito dell’operazione chiudendo in rialzo, ai vertici per performance in Europa.