Il punto sul mercato di Integrae SIM
«Lo stile di Milano lo sintetizzerei con tre D: discrezione, disciplina, dovere» (Giorgio Armani)
I mercati tengono. Il riaccendersi del conflitto in Medio Oriente aveva fatto pensare al peggio e invece la descalation ha preso il sopravvento, ridimensionando molto i timori della vigilia. Piazza Affari in particolare ha sfiorato in chiusura la soglia dei 34mila punti, sul podio delle migliori piazze finanziarie dell’Eurozona. Tornano però a salire i rendimenti dei titoli di Stato che in Italia si avvicinano alla soglia psicologica del 4%. I fronti aperti sono molti, e quindi il flusso di notizie in grado di indirizzare le Borse altrettanto ampio: geopolitica, dati macro e la stagione delle trimestrali statunitensi. In particolare la reporting season del primo trimestre 2024 darà un’importante indicazione sullo stato di salute della corporate America in chiave prospettiva, le previsioni dei Ceo valgono in fatti più di molti indicatori macroeconomici. Su questo fronte nella giornata di oggi alle 11:00 sarà diffuso il dato sull’inflazione in Italia a marzo: atteso un aumento dello 0,1% su base mensile e +1,3% su base annua. In serata invece alle 19:15 un discorso del governatore della Fed Jerome Powell. Tornando alle trimestrali oggi saranno diffusi i conti di Louis Vuitton, J&J, Bank of America e Morgan Stanley. Riflettori puntati sui titoli bancari le cui valutazioni sono molto “tirate” e ogni indicazioni deludente potrebbe innescare prese di beneficio tali da influenzare il listino.
Milano non si tocca
Alfa Romeo cambia il nome del nuovo Suv: da Milano a Junior dopo le polemiche con il Ministero del Made in Italy. Un’auto chiamata Milano – ha spiegato il Ministro Adolfo D’Urso – non si può produrre in Polonia. Questo lo vieta la legge italiana che nel 2003 ha definito l’Italian Sounding. La nuova vettura dell’Alfa Romeo sarà infatti realizzata a Tychy, dove Stellantis sta producendo la Fiat 600 e la Jeep Avenger. Secondo il CEO di Stellantis, Carlos Tavares se costruito in Italia, il nuovo Suv, avrebbe avuto un prezzo di partenza di circa €40 mila anziché €30 mila, limitandone così il potenziale sul mercato. La casa automobilistica franco-italiana ha quindi deciso di fare marcia indietro, e il mercato non l’ha presa male: il titolo ha chiuso la seduta in rialzo del 2,5%, poco sotto la soglia di €25. Un annuncio arrivato nella giornata dedicata al Made in Italy, che coincide con la nascita di Leonardo Da Vinci, il più noto rappresentante del genio italiano. Dalla moda al design, dal cibo all’arte, il Made in Italy rappresenta il meglio del nostro saper fare, frutto di una tradizione millenaria e di una costante ricerca di innovazione. Temi di investimento rappresentati anche in Piazza Affari, ed in particolare sul listino Euronext Growth Milan dove sono quotate centinaia di Pmi di eccellenza e ad alto potenziale di crescita in grand parte oggetto di copertura da parte dell’ufficio studi di Integrae Sim.
Torna il Btp Valore
Dopo soli due mesi, il Ministero del Tesoro ha deciso di proporre una nuova emissione, la quarta, del Btp Valore. Una scelta basata sull’elevata domanda registrata nella terza emissione di fine febbraio scorso, oltre €18 miliardi raccolti in una settimana. Il collocamento partirà lunedì 6 maggio. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato un premio di fedeltà leggermente più alto rispetto a quello della precedente emissione, che passerà dallo 0,7% di febbraio allo 0,8%. La struttura di remunerazione rimane la stessa, con un tasso cedolare annuo per i primi tre anni e un tasso superiore per i tre anni successivi. Una scelta che rappresenta, secondo alcuni operatori, una scelta rischiosa poiché è identica all’emissione precedente. Aspetto che rende praticamente immediato il confronto tra i tassi cedolari offerti. Se il nuovo Btp Valore venisse emesso oggi, il rendimento annuo sarebbe del 3,3% per i primi 3 anni, in linea con il rendimento attuale del Btp di riferimento a 3 anni, ma per i successivi 3 anni, il tasso dovrebbe essere del 3,7%, a confronto con il 4% dell’emissione di febbraio. Una cedola meno generosa che potrebbe non essere apprezzata dal mercato limitando la raccolta con conseguente danno reputazionale sul prodotto. Ma in generale la scelta del Ministero di drenare nuova liquidità dai conti correnti dei risparmiatori a favore del debito pubblico, non giova al mercato dei capitali che attende ancora il lancio di nuovi strumenti finanziari, pensiamo al fondo di fondi sovrano, annunciato dal Governo e non ancora realizzato.