Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Ci sono persone indimenticabili, e nessuna cura” (Charles Bukowski)
La volatilità non frena il rialzo. Anche nel mese di marzo le principali Borse mondiali consolidano la tendenza continuando a salire verso nuovi massimi assoluti. L’indice MSCI World ha chiuso ieri in rialzo dello 0,91%, ritoccando i top assoluti. In Europa lo Stoxx 600 ha guadagnato oltre l’1% in linea con l’S&P 500 mentre ancora meglio ha fatto il Nasdaq salito nel corso della seduta sino al +1,5%. Un movimento guidato da Nvidia, +7%. Il punto è che a gettare benzina sul fuoco sono in Usa i Magnifici 7 mentre in Europa i titoli finanziari. In Usa infatti sia il Russel 2000 che lo S&P 600 Small Cap hanno chiuso in territorio negativo. L’indice delle banche regionali Usa è arrivato a perdere quasi l’1% nel giorno dell’anniversario del fallimento della Silicon Valley Bank. Tutto poggia sulla conferma che la politica monetaria restrittiva continuerà ancora per diversi mesi: i dati macro diffusi ieri confermano che l’inflazione in Usa è ancora lontana dal target del 2% e la discesa verso questo obiettivo avviene più lentamente delle previsioni. La Fed quindi non solo lascerà il costo del denaro invariato in occasione della riunione della prossima settimana, ma potrebbe mantenere questo atteggiamento almeno sino all’inizio dell’estate e alcuni operatori iniziano a pensare che dovremo aspettare l’autunno. Ma considerando che a Novembre si vota e la Fed non ha mai agito sotto le elezioni presidenziali, c’è anche la possibilità, per ora remota, di dovere aspettare sino al 2025. Uno scenario sostenibile per l’economia Usa, lontana dalla recessione, ma non per l’Europa in stagnazione da almeno 1 anno. Qualche notizia potrebbe emergere oggi alle 9:00 quando si terrà un vertice della politica monetaria della Bce.
L’Italia s’é desta, nell’intelligenza artificiale
Il Governo italiano è pronto a investire €1 miliardo per creare il campione nazionale dell’intelligenza artificiale. È questo il budget che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato di voler destinare a questa tecnologia nel corso del convegno «L’intelligenza artificiale per l’Italia». A canalizzare queste risorse sarà Cdp Venture Capital. L’Italia guarda al modello francese, che nel giugno del 2023 ha lanciato un programma di supporto alle startup nazionali in questo campo. Il progetto, denominato AI Booster France 2030, dotato di un budget iniziale di €25 milioni ed è gestito da Bpi, la banca pubblica d’investimento controllata dalla Cdp francese. Tra le oltre 120 startup finanziate ricordiamo Mistral, l’unicorno francese dell’intelligenza artificiale, valutata €2 miliardi lo scorso dicembre, dopo l’annuncio della partnership con Microsoft. Un contesto di cui potrebbero beneficiare anche le società quotate sul listino Euronext Growth Milan tra queste Spindox che recentemente ha annunciato l’ammissione formale del progetto WICO da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ai finanziamenti previsti dal PNRR. Il progetto vede Spindox nel ruolo di partner tecnologico e coinvolge altri quattro operatori. Il totale dell’investimento dei cinque partner è pari a circa €6 milioni di cui €1 milione a fondo perduto per Spindox. Tale contributo servirà a finanziare lo sviluppo di una piattaforma di supporto alle decisioni con largo impiego di tecniche di intelligenza artificiale.
La correzione è in agguato?
Con i mercati sui massimi storici si moltiplicano gli allarmi circa una possibile correzione. Ieri è stato il turno degli analisti di BTIG che in un report sostengono che le vendite della scorsa settimana potrebbero segnalare l’inizio di un periodo di stabilizzazione molto atteso negli investimenti legati all’intelligenza artificiale. Gli esperti ricordano infatti che la performance a 5 mesi dell’indice del settore dei semiconduttori S&P 500 ha raggiunto l’84%, il livello più significativo dal 1999, e che con l’indice S&P 500 in rialzo per 16 delle ultime 19 settimane, e posizionato circa il 13% al di sopra della sua media a 200 giorni, è verosimile un periodo di stabilizzazione almeno tra i titoli tech. “In conclusione BTIG sostiene che se il mese di marzo è iniziato in modo forte, simile a un mercato toro, lo stesso potrebbe concludersi in maniera più debole, simile a un mercato orso, almeno nel breve termine. In assenza di un flusso di notizie price sensitive, come la reporting season, tale da smentire le aspettative sui profitti, questa ipotesi è verosimile solo in caso di forti rotazioni di portafoglio tra settori o asset class. Cosa che al momento non si sta verificando come dimostra anche il deciso calo della volatilità tornata sui minimi.