Il punto sul mercato di Integrae SIM
“La prima necessità dell’uomo è il superfluo” (Albert Einstein)
La settimana sulle Borse inizia con il segno meno. Complice l’assenza di dati macro di rilievo l’indice MSCI World ha perso lo 0,26%, peggio ha fatto l’S&P 500 in calo dello 0,44% così come l’FTSE Mib 40. In territorio positivo le small cap: Russel 2000 +0,6%, FTSE Italia STAR +0,62% mentre l’FTSE Italia Growth +0,24%. Male l’indice delle banche regionali statunitensi, termometro del grado di tensione degli operatori nei confronti dello stato di salute del sistema finanziario legato all’economia reale, che ha chiuso in ribasso dell’1%. In rialzo invece il Bitcoin, +5,5%, a un passo dalla soglia dei 55mila punti e sempre più proiettato verso nuovi massimi storici. Sui massimi storici trattano anche 4 società quotate in Piazza Affari: Prysmian, Stellantis, Brunello Cucinelli e Ferrari. La grande maggioranza del listino è invece ancora molto lontana dai top di sempre e questa per gli operatori non è una bella notizia, in quanto significa che la liquidità si concentra in poche storie di investimento rinunciando alla diversificazione, forse per paura di un improvviso riaccendersi delle volatilità (sempre sui minimi storici). Oggi in calendario 2 dati macro di rilievo: alle 14:30 i principali ordinativi di beni durevoli a gennaio, e alle 16:30 il rapporto sulla fiducia dei consumatori a febbraio in Usa.
Warren Portfolio
Dove sta investendo al momento Warren Buffet? Il suo portafoglio è sempre più concentrato ovvero il 78% è rappresentato da 5 titoli: Apple, Bank of America, American Express, Coca Cola e Chevron. Complessivamente poco meno di $300 miliardi, dei quali circa $180 miliardi solo sul titolo della mela. Per Buffett, Apple rimane una delle migliori aziende al mondo, non solo perché nel 2023 ha regalato grosse soddisfazioni ai propri investitori, con un aumento del 48%, ma anche perché mantiene una base di clienti eccezionalmente fedele, è uno dei marchi più riconosciuti al mondo e da decenni fa affidamento sull’innovazione per guidare i suoi risultati. Fuori da questa lista ristretta troviamo invece Amazon e T-Mobile. Nel portafoglio del guru di Omaha non c’è invece spazio per la top performer di Wall Street ovvero Nvidia, la società leader nel campo delle produzione di semiconduttori destinati all’intelligenza artificiale. Il “saggio” non vede valore, a questi prezzi, ovvero i massimi storici. Ci sarebbe infine una “scommessa” che per il momento rimane segreta. Buffet si è infatti avvalso della possibilità, concessa dalla alla SEC, ovvero la società che regola il funzionamento del mercato finanziario, di non comunicare di tutti i titoli in portafoglio. Secondo alcune ricostruzioni potrebbe trattarsi di un titolo bancario. Ma la vera novità è che 2024 sarà il primo anno in cui Buffet non potrà fare affidamento sui consigli di Charlie Munger, il suo socio in affari di lunga durata, morto lo scorso novembre all’età di 99 anni.
Valore con il botto
La prima giornata di collocamento del BTP Valore è iniziata sotto i migliori auspici. Il titolo di Stato emesso dal ministero dell’Economia e delle Finanza (Mef) dedicata ai piccoli risparmiatori italiani ha raccolto €6,4 miliardi, per un totale di circa 210.800 contratti. Con questo risultato è stato superato anche il primo giorno di collocamento di giugno 2023, ultimo record per questa categoria di bond, che aveva fatto registrate ordini per €5,43 miliardi spalmati su 185.146 contratti. Ricordiamo le caratteristiche dell’operazione: durata a sei anni, tasso minimo garantito del 3,25% per i primi tre e del 4% dal quarto in poi (step-up). Il collocamento si concluderà venerdì primo marzo, salvo chiusura anticipata. Il successo dell’operazione pare essere strettamente legato alle caratteristiche del prodotto ovvero la frequenza cedolare (tre mesi) e il rendimento che cresce nel tempo. Per il piccolo risparmiatore in cerca di un porto sicuro dove parcheggiare nel breve periodo la liquidità per difendersi dall’inflazione, questa nuova emissione può rappresentare sicuramente un’opportunità. Anche se bisogna sottolineare come il titolo Stato con scadenza a 1 anno rende il 3,8%, ovvero lo 0,5% in più della prima cedola del BTP Valore. Ma è nel lungo periodo che un portafoglio è in grado di dare i propri frutti, limitando gli effetti della volatilità. È un questo caso la statistica dimostra come gli investimenti in economia reale, dal 2001 ad oggi, ed in particolare quella esposta alla crescita, rende il doppio dei titoli di Stato.