Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Saggio è chi crea l’armonia tra il mondo in cui vive e il suo” (Lao Tzu)
Borse in stand by. Nonostante la riapertura di Wall Street e delle Borse cinesi, le piazze finanziarie non trovano spunti per continuare il rally e nella seduta di ieri si sono mosse intorno alla parità. Unica eccezione il Nasdaq, in rosso per la flessione di Nvidia in vista della diffusione dei risultati che saranno riportati oggi a mercati chiusi. Stando al movimento delle opzioni il titolo potrebbe vivere una giornata di forte volatilità, al rialzo o al ribasso. Non dimentichiamo che nel 2023 Nvidia ha triplicato il proprio valore e da inizio anno è già salita del 50%. I target price vanno da un minimo di $450 a un massimo di $1.200, a dimostrazione che anche gli analisti non hanno le idee convergenti sul valore del titolo basato sui fondamentali. A livello macro continuano i segnali che fanno presumere un rallentamento dell’economia: il petrolio ha perso quasi il 2% tornano a $77, il gas naturale e il future TTF restano sui minimi da maggio 2021. In controtendenza l’EUA ovvero il prezzo dei diritti di inquinamento e il Baltic Dry Index, che misura la mobilità delle merci a livello mondiale, reagendo però dai minimi di periodo. La giornata di oggi sarà caratterizzata anche da alcuni dati macro di rilievo in particolare: alle 11:00 un discorso del Presidente della Buba Nagel, alle 11:25 un discorso di Fernandez-Bollo, membro del consiglio di vigilanza della BCE e infine in serata alle 20:00 la diffusione dei verbali del FOMC.
Nella morsa dei salari?
Se i prezzi dell’energia scendono non altrettanto accade per i salari che in Europa rischiano di riaccendere l’inflazione. La crescita salariale negoziata nell’area euro, diffusa ieri dalla Bce, ha mostrato infatti una aumento al di sopra dell’inflazione target del primo semestre 2024. In particolare l’indice dei salari negoziati nell’area dell’euro della Bce è aumentato su base annua del 4,5% nel quarto trimestre 2023. Un dato in calo rispetto al 4,7% del terzo trimestre 2023, che tuttavia, non tiene conto dei dati dalla Germania. Secondo Tomasz Wieladek, chief european economist di T. Rowe Price, la crescita salariale dell’Eurozona sarebbe stata più alta “se nel calcolo fossero stati inclusi tutti gli aumenti una tantum in Germania” ovvero €1.800 per i dipendenti pubblici. Ieri, l’indice della Bundesbank è aumentato del 3,3% a dicembre e del 3,6% nel quarto trimestre 2023, su base annua. “Al 4,5%, la crescita dei salari negoziati è ancora significativamente al di sopra dell’intervallo 3-3,5% necessario per raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2% della Bce”, ha concluso l’esperto. Questi dati mettono in salita la strada per un’inversione di tendenza della politica monetaria della Bce, con la conseguenza che il primo taglio dei tassi venga rinviato a giugno se non oltre. Per Goldman Sachs le cose non cambiano: primo taglio in Europa nel mese di aprile. L’effetto di questo flusso di notizie è il rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro, che torna sopra la soglia di 1,08.
Scossa cinese
La Cina ha tagliato a sorpresa il tasso di riferimento per i prestiti immobiliari. La prima manovra monetaria dal giugno scorso. Una mossa a sorpresa e molto più grande delle attese. Per gli esperti questo indica che la politica è preoccupata in particolare per settore immobiliare e che vogliono usare un approccio mirato per cercare di rivitalizzare l’economia. Sempre ieri è stato infatti reso noto che gli investimenti diretti cinesi sono a minimi da 30 anni. Qualche buona notizia è invece arrivata dal turismo: i ricavi del settore durante le festività del Capodanno lunare, terminate sabato, sono cresciuti del 47,3% rispetto al 2023 e hanno superato i livelli del 2019, grazie al boom dei viaggi interni durante una pausa più lunga del solito (un giorno aggiuntivo). Secondo i dati del ministero rispetto alle festività del Capodanno lunare del 2019, ovvero prima che la pandemia di Covid colpisse il Paese, la spesa turistica nazionale è aumentata del 7,7% e i viaggi nazionali sono aumentati del 19%. C’è comunque molto da fare per aumentare la fiducia dei consumatori giustificando un buy case sulle Borse cinesi ai minimi da 5 anni.