Home / Insights / Il punto sul mercato di Integrae SIM
Insights 9 Feb 2024

Il punto sul mercato di Integrae SIM

È dall’ironia che comincia la libertà” (Victor Hugo)

Borse avanti piano. Gli indici mondiali flettono leggermente mantenendosi comunque sui massimi storici. L’S&P 500 ha superato la soglia dei 5mila punti, un segnale psicologicamente molto rilevante. Anche Milano ha chiuso in territorio positivo mantenendosi sopra la soglia dei 31mila punti, massimo da 16 anni. Ma sempre inferiore di oltre il 30% rispetto ai massimi storici. Torna il segno positivo per l’indice delle banche regionali statunitensi, che recupera dopo la crisi esplosa all’improvviso con il declassamento a “spazzatura” della New York Community Bank. Cattive notizie arrivano invece dalla Cina. Il dato sui prezzi al consumo ha deluso le attese dopo il crollo del pezzo del maiale. Sono diventati 16 i mesi consecutivi di calo dei prezzi. Il segnale che le pressioni deflattive che si stanno allargando oltre le previsioni. I cinesi viaggiano anche molto poco nonostante la stagione delle vacanze del capodanno lunare. Non è ancora chiaro se la debolezza sia temporanea o radicata a causa del sentiment debole dei consumatori cinesi post pandemia e la mancanza di iniziative politiche da parte del Governo. Anche in Europa l’inflazione è in calo ma non abbastanza per spingere la Bce ad abbassare il costo del denaro. Un segnale potrebbe arrivare questa mattina alle 8:00 con il dato sui prezzi al consumo in Germania a gennaio. L’attesa è per un dato inferiore al 3% su base annua e dello 0,2% su base mensile. Alle 11:00 è atteso invece un riscorso del Presidente della Buba (la banca centrale tedesca) Nagel.

Arrivano i gufi

In un rapporto diffuso tra i propri clienti JPMorgan afferma che il rally dei mercati azionari degli ultimi 12 mesi ha il fiato corto. Secondo gli esperti: ” il potenziale di aumento delle quotazioni azionarie da questo momento sembra limitato e prevediamo che i mercati azionari subiranno un calo del 20-30% rispetto ai massimi previsti nel 2024″. Nonostante queste “fosche” previsioni, JP Morgan esprime un giudizio positivo sulle mid-small cap, suggerendo che questi titoli offrono una migliore possibilità di investimento rispetto alle loro controparti più grandi nelle economie avanzate, Giappone escluso. “Le azioni a piccola capitalizzazione – continua il rapporto – potrebbero sottoperformare di un massimo di 200-300 punti base, ma hanno il potenziale per generare un rendimento in eccesso del 34-59% nei prossimi due o tre anni”. Una posizione condivisa da Integrae SIM che, con attraverso il proprio ufficio studi ha una copertura su circa 70 società quotate su Euronext Growth Milan, le Pmi ad alto potenziale di crescita che dopo avere sottoperformato nel corso del 2023, trattano su valutazioni molto basse in assoluto ovvero cca 6 volte gli utili attesi nei prossimi 12 mesi, con la possibilità di essere “riscoperte” dagli operatori nella prospettiva di un calo dei tassi di interesse e soft landing.

Mamma li Houti

Moller-Maersk, colosso danese del trasporto marittimo ha annunciato un piano di ristrutturazione per fare fronte degli alti livelli di incertezza nel Mar Rosso in seguito agli attacchi alle navi mercantili nel Golfo di Aden iniziati a novembre da parte dei pirati Houti. In particolare ha annullato il piano sul buyback da $1,6 miliardi e tagliato il pagamento del dividendo dell’88%. Il mercato ha reagito negativamente all’annuncio: le azioni sono crollate fino a perdere al 14% dopo aver ceduto il 29% nel corso dell’ultimo anno. Maersk ha affermato che se da un lato gli attacchi Houthi, compresi quelli contro due delle sue stesse navi, hanno favorito l’attività nel 2023 determinando un aumento dei prezzi dei noli, dall’altro l’incertezza rappresenta un rischio per l’anno in corso, soprattutto se combinato con una discesa più a lungo termine del settore. Gli analisti di JPMorgan si aspettano infatti che l’eccesso di offerta nel trasporto marittimo avrà probabilmente un impatto a lungo termine sui profitti di Maersk. Il Baltic Dry Index, che misura il prezzo dei noli di carichi secchi, ovvero i container, ha perso oltre il 2% nella giornata di ieri, portando la perdita da inizio anno al 30%.