Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Il denaro non dorme mai.” (Gordon Gekko)
L’Italia accelera, la Germania arranca. Secondo Carlo Messina, numero uno di Intesa Sanpaolo i fondamentali dell’Italia sono solidi, non vede la recessione, ma solo un rallentamento. Il punto di osservazione del primo banchiere italiano è privilegiato con una rete di migliaia di sportelli sul territorio. Ci fidiamo quindi delle sue parole, ed anche dei dati di fatto. L’Italia sta vivendo un vero boom del turismo, e si iniziano a sentire i primi effetti del PNRR. Nel secondo trimestre del 2022 il PIL è aumentato dell’1% facendo meglio della Germania ma soprattutto degli USA che sono tecnicamente entrarti in recessione. L’anno si dovrebbe chiudere a +3% (secondo l’FMI), nonostante la crisi di Governo e l’instabilità politica. Chiamatela, se volete, “resilienza all’italiana”.
Small Cap è bello
In questo contesto torna di grande interesse per gli investitor l’asset class più vicina all’economia reale ovvero le small cap. Società fortemente esposte al PNRR, che trovano nel mercato Euronext Growth Milan, la vetrina più interessante e dove Integrae SIM riveste un ruolo di leadership (40% delle IPO effettuate da inizio anno). Da inizio anno l’indice settoriale perde poco meno del 10%, rispetto al -18% dell’FTSE Mib 40 e il -25% dello FTSE Mib STAR. Altro driver è l’esposizione del comparto alla tecnologia, che sarà decisivo per garantire lo sviluppo economico del futuro. I giacimenti del domani saranno infatti i dati, non petrolio o gas, anche se nel breve condizionano ancora la nostra economia. E in questo contesto tra pochi giorni si quoterà un’altra società: SIAV, software house veneta accompagnata in Borsa da Integrae.
Il tormentone estivo: recessione si, recessione no
In Usa si continua a parlare di rally. L’indice S&P dopo essere entrato ufficialmente nel mercato Orso ha recuperato, nel mese di luglio appena chiuso, circa 1/3 della perdita accumulata da inizio anno. Wall Street sta di fatto ignorando la recessione tecnica e i rialzi dei tassi. Anzi gli investitori si aspettano che aumenti la visibilità di un taglio del costo del denaro nel 2023 proprio per frenare la recessione. Una conferma è arrivata dal weekly outlook a cura di Greg Meier, Director, Senior Economist, Global Economics & Strategy di AllianzGI, che ha spiegato come il rischio recessione potrebbe preludere a una svolta monetaria espansiva già nel 2023. Per il Dow Jones luglio è stato il mese migliore dal marzo 2021, per il Nasdaq dal novembre 2020.
Finché c’è cassa c’è speranza
Per alcuni il rally post FED potrebbe essere una trappola, ma benzina per continuare a correre non manca: secondo il rapporto mensile di BoFA Merril Lynch i mercati sono inondati dalla liquidità. La percentuale di cash nelle masse gestite è aumentata del 6% sul mese precedente, raggiungendo il massimo al 2001. Oggi il calendario economico prevede almeno 3 appuntamenti importanti: alle 10:00 e alle 10:30 l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, a luglio rispettivamente di Germania e Regno Unito, atteso un dato stabile sul mese precedente. Alle 16:00 in Usa, l’indice ISM dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero a luglio, previsti 52 punti dai 53 della rilevazione precedente.