Il punto sul mercato di Integrae SIM
“La differenza tra un sogno e un obiettivo è semplicemente una data” (Walt Disney)
Torna la volatilità. Con un rialzo di oltre il 6% l’indice Vix sull’indice S&P 500 è tornato sui massimi di novembre 2023. Il risultato di una serie di notizie che hanno condizionato anche il mercato obbligazionario. La seduta di Borsa di ieri è iniziata con la netta affermazione di Donald Trump nella prima tappa delle primarie GOP per la scelta del candidato alle presidenziali statunitensi. Un risultato che aumenta le probabilità di una sua investitura a sfidante del presidente uscente Joe Biden. Per gli operatori questa sfida offre molti elementi di incertezza che si sono ripercossi subito sul mercato obbligazionario: in forte aumento il rendimento del T-Bond a 10anni. Di riflesso si è mosso il BTP a 10 anni, sopra la soglia del 3,8%. Non si allentano neanche le tensioni nel Mar Rosso, con un nuovo attacco sferrato da Usa e UK contro i pirati Houthi. Non mancano inoltre forti segnali di recessione: il prezzo del gas naturale negli Usa è crollato di oltre il 12%, sui livelli dello scorso novembre, il future sul gas in Europa è tornato sotto i 29 euro, livello che non vedeva dallo scorso mese di luglio e infine l’EUA ovvero il future sui diritti di inquinamento ha toccato il nuovo minimo da 6 mesi. Si tratta di indicatori che fanno presumere una decisa flessione dell’attività industriale come dimostrano anche dai dati macro in uscita: ieri l’indice ZEW sul sentimento dell’economia tedesca a dicembre è stato peggiore delle attese. Oggi alle 14:30 sarà diffuso il market mover della settimana ovvero le vendite al dettaglio a dicembre in Usa. In mattinata alle 11:00 l’inflazione in Europa a dicembre. L’anno si dovrebbe chiudere con un +2,9%, non lontano dal target de 2% della Bce.
Davos al centro
Per tutta la settimana gli operatori terranno sotto osservazione il flusso di notizie in arrivo da Davos dove è cominciata ieri la conferenza annuale del World Economic Forum. Ieri sono intervenuti Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, e di Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, mentre oggi è atteso l’intervento di Christine Lagarde Presidente della Bce. Ricordiamo che nella prima giornata di lavori Robert Holzmann, presidente della banca centrale austriaca e membro del consiglio della Bce, ha parlato della possibilità di un rinvio dei tagli dei tassi al prossimo anno: “Non riesco a immaginare che parleremo ancora di tagli, tutto ciò che abbiamo visto nelle ultime settimane punta nella direzione opposta, quindi potrei addirittura non prevedere alcun taglio quest’anno”. Il riferimento di Holzmann è a quanto sta accadendo nel Mar Rosso, dove la rotta commerciale di Suez è ancora insicura. A Davos era presente anche Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo che ha anche ribadito la sua fiducia nei confronti dell’economia italiana, rilanciando comunque l’idea di un piano nazionale per ridurre il debito pubblico, considerata l’unica criticità del nostro Paese. «Sono convinto – ha dichiarato in una intervista a Class CNBC – che l’economia, prima di tutto in Italia, sia in una condizione positiva, cioè una condizione in cui quella reale sta crescendo. Le famiglie mantengono moltissimi risparmi e le imprese hanno un ottimo grado di diversificazione e una leva finanziaria relativamente bassa; molti depositi presso le banche. Quindi una situazione secondo me positiva».
Bitcoin: finita la luna di miele con l’EFT?
A una settimana dall’approvazione da parte della SEC statunitense del primo ETF Spot su Bitcoin la criptovaluta ha perso oltre il 6% del proprio valore. Fine dell’entusiasmo o ci sono altre ragioni? Secondo un’analisi del Wall Street Journal gli exchange traded funds rischiano di esacerbare la cattiva performance della criptovaluta in caso di crisi, portando ancora più speculatori su quello che è già per sua natura un asset speculativo. Inoltre, essendo gli ETF lanciati in un momento di popolarità, potrebbero ripetere l’errore di molti fondi tematici del passato, acquistandoli in un momento di picco. Secondo la nota testata giornalistica statunitense quando un numero maggiore di persone viene coinvolto nella scommessa, il prezzo può salire. In caso di panico, però, questo si ripercuote negativamente, perché gli speculatori chiudono le loro scommesse e il prezzo crolla. L’altro grande problema messo in evidenza dall’analisi è la tempistica del debutto degli ETF. In genere i fondi tematici vengono lanciati solo dopo che gli investitori hanno già investito fortemente negli asset sottostanti. È stato così dai fondi internet della fine degli anni ’90 ai fondi green, cannabis, spaziali e alle Spac del 2021. Anche per la criptovaluta vale quindi il vecchio detto di Borsa: si compra sulle voci e si vende sulle notizie. Ricordiamo che gli ETF non sono disponibili in Italia.