Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce” (Lao Tzu)
A gennaio le Borse non prendono slancio. Ieri un’altra seduta negativa per le piazze finanziarie mondiali: indice MSCI World -0,5%, ancora peggio l’Eurostoxx 600 in calo di quasi l’1%. Debole anche Piazza Affari con una flessione dello 0,7%. Tra le asset class fa rumore il -2% del Russel 2000, che smorza l’entusiasmo sulla ripresa delle mid-small cap negli Usa, e di riflesso in Europa. Non dimentichiamo però che negli ultimi due anni, questa categoria di titoli hanno registrato il peggior derating rispetto alla Large Cap (-25%), ed oggi quindi si può comprare a multipli molto bassi. Gli operatori sono preoccupati circa un cambio di rotta della politica monetari della Fed dopo l’annuncio sull’inflazione in Usa a novembre che ha deluso le attese ovvero è tornata a salire. Attenzione oggi alle 14:30 con la diffusione dei prezzi alla produzione a dicembre. Tra le buone notizie il nuovo robusto calo del Baltic Dry Index, che misura le quotazioni dei noli cargo mondiali: ieri -11%, sui minimi da novembre 2023. La conseguenza dell’attenuazione del conflitto nel Mar Rosso, dove l’alleanza militare tra Usa e Regno Unito, stanno ottenendo dei successi contro i pirati houthi. Ultima novità: Microsoft fa spodestato Apple dal ruolo di titolo con maggiore capitalizzazione al mondo. Il risultato dell’effetto ChatGTP mentre la società della mela affronta una fase calante nelle vendite dei suoi prodotti.
And the winner is…
La SEC ha dato finalmente il via libera alla quotazione di un ETF Spot su Bitcoin, un passo importante per l’adozione delle criptovalute scala globale. Da oggi 11 nuovi ETF saranno compratori sul mercato portando nuove pressioni rialziste sulla criptovaluta già salita del 144% nell’ultimo anno. Dopo il via libera dell’autorità di vigilanza, è partito in rialzo il primo Etf sul Bitcoin di BlackRock, che a pochi minuti dall’inizio delle contrattazioni, segna un rialzo di oltre il 30%, mentre il Bitcoin tocca quota 49mila dollari, sui massimi da dicembre 2021. Secondo André Dragosch, Head of Research di ETC Group, l’ammontare aggregato di asset in gestione degli ETF negli Stati Uniti si aggira intorno ai $7.627 miliardi, di cui $6.013 miliardi sono investiti in attività di rischio come le azioni, secondo i dati dell’ICI – Investment Company Institute Americano. Nell’ipotesi che il 20% degli investitori prenda in considerazione un investimento di questo tipo e destini il 3% del proprio gestito al Bitcoin, l’ammontare potenziale di nuovi capitali che entrano nel mercato sarebbe di circa $36,1 miliardi. In confronto, il mercato globale degli ETP su Bitcoin ammontava a fine 2023 a “soli” $41,3 miliardi. Ma diventa più sicuro investire in bitcoin? La criptovaluta non ha una buona reputazione, anche per la scelta del regolatore di marginalizzare per anni questo strumento finanziario. Ora le cose cambiano in quanto saranno i grandi money manager a proporre agli investitori questo prodotto. Attenzione! Gli ETF su Bitcoin non saranno disponibili in Italia.
L’inflazione torna mordere?
Si allontana il primo taglio dei tassi da parte della Fed. Il tasso di inflazione per il mese di dicembre in Usa pubblicati ieri, è stato superiore alle attese degli economisti: nell’ultimo mese del 2023 l’Indice PCI è salito dello 0,3% su base mensile, portando l’inflazione complessiva al 3,4% su base annua, rispetto al +3,1% di novembre. L’inflazione core, al netto della componente energetica e alimentare, ha registrato un incremento dello 0,3% su base mensile, mentre è salita al 3,9% su base annua (dal +4% di novembre). L’aumento dell’inflazione complessiva, trainato dal rincaro di alloggi ed energia, dovrebbe mitigare le attese di un imminente taglio dei tassi da parte della Fed, poiché la banca centrale dovrà prima riportare l’inflazione entro il target del 2% per poi potersi concedere un allentamento della stretta monetaria. Gli investitori potrebbero quindi essere troppo ottimisti sul numero di tagli nell’anno in corso: attualmente stimano 6 volte, rispetto alla Fed che ne prevede 3 (almeno nei primi 6 mesi dell’anno e con i dati macro disponibili attualmente). L’impatto maggiore di questa notizia riguarda il mercato dei bond, che nel corso del 2024 registreranno un record di emissioni (€400 miliardi di titoli di Stato solo in Italia). Ma gli investitori non si sono fatti, per ora, spaventare: lo spread BTP-Bund è sceso sino a 160 punti, mentre il tasso a 10 anni al 3,8%. A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato il governatore della banca centrale croata Boris Vujcic: “se vediamo un calo dell’inflazione più rapido di quello previsto… allora ovviamente possiamo agire anche prima, non è escluso”. Vujcic, fa parte del consiglio direttivo della Bce.