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Insights 7 Dic 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Il tuo unico dovere è salvare i tuoi sogni” (Amedeo Modigliani)

Per il rally è già natale. Il superamento della soglia dei 30mila punti da parte dell’indice FTSE Mib 40, maglia rosa in Europa, è un segnale forte che induce a pensare come il rialzo sia destinato a durare ancora a lungo. Spunto ancora più importante arriva dal rendimento del BTP a 10 anni, sceso sotto la soglia del 4%. Era al 5% poco più di un mese fa. Bene anche Wall Street che continua a salire mentre a scendere è il T-bond a 10 anni che ha perso la soglia del 4,2%. Voce fuori dal coro il settore energetico, di pari passo con il prezzo del petrolio calato sotto i $70. In flessione anche il gas naturale che si mantiene a un livello inferiore ai €40. Tanta euforia guidata dalle aspettative sui tassi. Ma secondo un sondaggio condotto dall’FT il primo taglio della Fed arriverà nel terzo trimestre del 2024, se non addirittura più avanti. Il mercato sta invece scontando molto di più: tra 4 e 5 tagli sul mercato statunitense e addirittura 6 per quanto riguarda l’area euro. Complessivamente nel 2024 il costo del denaro potrebbe scendere dell’1,5% in USA. Ma c’è un fatto importante da considerare: secondo una regola non scritta nei 3-4 mesi prima delle elezioni presidenziali statunitensi, che si svolgono a novembre, i tassi di interesse non si toccano. Questo significa che la Fed ha una finestra molto stretta per modificare la politica monetaria. Un’incognita che fa pensare come il mercato stia entrando in una fase di euforia eccessiva che potrebbe portare a brusche correzioni, sebbene il trend di fondo al rialzo resti per ora inviolato.

Il nuovo patto di stabilità mette il turbo

Entro fine anno bisogna trovare un accordo sul patto di stabilità, e l’Italia si è messa di traverso, ovvero si oppone all’inserimento di norme più stringenti sulla finanza pubblica per non tornare alle regole del passato che avevano quasi portato al commissariamento dei nostri conti pubblici. Le diplomazie sono al lavoro: il Ministro delle Finanze e la Premier Meloni si muovono per convincere i Paesi europei ad accettare la linea morbida. Ma i tempi stringono ed il rischio è che l’Italia si trovi spiazzata con la necessità di nuovi interventi per rendere il debito sostenibile con pesanti tagli sulla spesa corrente. Una situazione però difficilmente accettabile soprattutto per un Governo che si avvicina ad un importante appuntamento elettorale ovvero le elezioni europee di giugno 2024. La posizione di mediazione potrebbe essere quella di escludere dal debito gli investimenti nella transizione energetica, climatica e per le riforme strutturali. Su questo punto l’Italia è in una posizione di forza, grazie ai fondi del PNRR in gran parte erogati sottoforma di debito ma tutti sottoposti alla vigilanza europea e destinati a investimenti produttivi. Per Piazza Affari una buona notizia considerata la presenza di molte società esposte agli investimenti del PNRR e tra queste ReWay Group e Franchetti Tech, protagoniste degli investimenti nel campo delle infrastrutture nazionali. Entrambe le società oggetto di copertura da parte dell’ufficio studi di Integrae Sim.

L’AI Act alle battute finali

Il Parlamento europeo si avvicina alla scadenza per giungere a un compromesso sulla proposta di regolamento sull’intelligenza artificiale noto anche come AI Act. Il problema è che ad oggi le posizioni di Parlamento e Consiglio Ue sono ancora distanti. Un fallimento nelle trattative potrebbe mettere a rischio l’approvazione del provvedimento prima delle elezioni europee di giugno 2024. Il dibattito riguarda due questioni: l’utilizzo delle tecniche di identificazione biometrica, su cui lo scontro tra Parlamento e Consiglio si è infiammato l’estate scorsa, e le regole per i cosiddetti foundation models, cioè le infrastrutture di intelligenza artificiale che stanno alla base dei sistemi come ChatGpt e Bard. In questa disputa l’Italia ha un ruolo importante attraverso il co-relatore italiano del provvedimento l’Onorevole Brando Benifei che insieme a una parte del mondo della cultura chiede di avere regole chiare e trasparenti sull’uso dell’AI. In particolare sul rispetto del diritto d’autore con il rischio dello scoppio di conflitti tra i produttori di contenuti e le piattaforme. Un ritardo nell’approvazione del provvedimento lascerebbe deregolamentato il settore, favorendo i colossi statunitensi ed asiatici, già in vantaggio sul piano degli sviluppo delle nuove tecnologie con implicazioni forti sul piano sociale ed economico.