Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno” (Martin Luther King)
Se il buon giorno si vede dal mattino. Il mese di novembre è iniziato in netta controtendenza rispetto agli ultimi 3 mesi. Per Piazza Affari si è trattato della migliore settimana da inizio 2023: +5%. A guidare il listino è stato un titolo in particolare: Nexi che ha messo a segno un rialzo del 14% sulle ipotesi speculative per l’ingresso di un nuovo socio se non addirittura un’offerta di acquisto. Bene anche Tenaris: +10% grazie ai conti che sono piaciuti molto al mercato. Euforia anche negli Usa: Nasdaq +6%, la migliore settimana da 1 anno. Un movimento guidato dai dati del mercato del lavoro diffusi venerdì che hanno mostrato una disoccupazione sui massimi da gennaio, mentre i salari sono saliti meno delle attese, allentando le aspettative di pressioni inflazionistiche sulla componente “core”. La corporate America si sta quindi indebolendo come auspicato dalla Fed, che si è messa in pausa in attesa di vedere la traduzione della politica monetaria. Jerome Powell non ne ha fatto cenno ma gli operatori stano evidentemente iniziando a ragionare su quando i tassi di interesse inizieranno a scendere. Lo dimostra la corsa agli acquisti di titoli di Stato a lungo termine: Btp al 4,4% e T-Bond al 4,5% quando a fine ottobre fioravano il 5%. La prima finestra potrebbe essere già nel corso del primo trimestre 2024.
Il canto del cigno?
Intesa San Paolo ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con oltre €6 miliardi di profitti, raddoppiati su base annua e promettendo cedole ancora più ricche in futuro. L’istituto diventerà il titolo con il più alto rendimento del dividendo in Europa. Il 70% dell’utile sarà infatti destinato a dividendo. In termini di rischio rendimento, Intesa Sanpaolo, si presenta addirittura iù appetibile di un bond a breve scadenza. Una situazione frutto del momento molto favorevole in termini di spread tra fonti e impieghi, l’elevato livello di efficienza operativa e l’elevata qualità del credito. Situazione che potrebbe però cambiare in senso meno favorevole se i tassi di interesse dovessero iniziare a scendere, e la recessione colpire più duramente delle previsioni. Situazione che tuttavia non si dovrebbe manifestare prima della seconda metà del prossimo anno. La prossima settimana continua la reporting season dei titoli quotati in Piazza Affari che ci daranno altre indicazioni sullo stato di salute delle imprese e soprattutto le loro previsioni per il prossimo anno. Tra i conti più attesi quelli del Monte dei Paschi che si appresta ad essere privatizzato dallo Stato.
Il Piano Mattei
Venerdì scorso il Consiglio dei Ministri ha annunciato una serie di proposte di riforma costituzionale che riguardano principalmente l’elezione diretta del Capo dello Stato e il Piano Matei. Quest’ultimo è un progetto strategico di carattere geopolitico per l’Italia che vuole tornare protagonista nel mediterraneo attraverso accordi di partenariato con i paesi africani per immaginare iniziative di lungo termine. Nel frattempo Il 10 novembre Fitch rilascerà il proprio giudizio sul rating dell’Italia. Difficile pensare a una bocciatura ma con molta probabilità lanceranno degli avvertimenti. Il monito più atteso è però quello del 17 novembre quando sarà Moody’s a comunicare il proprio giudizio, che, lo ricordiamo, potrebbe decretare il passaggio del nostro debito a livello non investment grade.