Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Dovrei chiedere scusa a me stessa per tutte le volte in cui ho creduto di non essere abbastanza” (Alda Merini)
Torna l’euforia sui mercati. Dopo la decisione, scontata, della Fed, di lasciare invariati i tassi di interesse, gli indici sono tornati a correre. Netto rialzo in particolare per Piazza Affari, tra l’altro caratterizzato da scambi sostenuti. L’indice si riporta a un soffio dal livello di 28.500 punti. Novembre è partito proprio bene. In decisa flessione anche il rendimento del BTP a 10 anni sceso al 4,7% mentre lo spread a 190 punti base. Jerome Powell non ha promesso tagli ma ha fatto capire come “il grosso” sia stato fatto. Flette quindi anche il T-Bond, il cui rendimento sceso sotto il 4,6% dopo che pochi giorni fa si è sfiorato il 5%. Gli operatori scontano che i primi ritocchi al ribasso dei tassi Fed arriveranno all’inizio del secondo semestre 2024 mentre la Bce potrebbe iniziare a tagliare già entro la fine del secondo trimestre anche perché alcuni Paesi sono già in recessione. Attenzione però: il calo dell’inflazione in ottobre in Europa ha beneficiato della facile comparazione con l’anno precedente e l’impatto positivo della componente energia sul dato complessivo. Anche novembre e dicembre saranno mesi “buoni” per il calo del costo della vita. Successivamente gli esperti stimano che potremmo stabilizzarci tra il 2 e il 2,5%, quindi sempre sopra il target delle banche centrali. Va inoltre valutato quale sarà l’impatto dei rialzi salariali in corso ovvero se impatteranno solo sui margini aziendali o sui prezzi finali dei prodotti.
Il rally dei bond
Secondo Jeffrey Gundlach, Ceo di Doubleline Capital, considerato uno dei massimi esperti mondiali di bond, i rendimenti dei T-Bond crolleranno se l’economia Usa andrà in recessione il prossimo anno. Una chiamata “forte” considerato che la curva dei rendimenti è sempre inclinata in negativo, ovvero con rendimenti a breve superiori a quelli a lungo, riflettendo anche il timore sulle forti emissioni di titoli di Stato che il Governo Usa dovrà affrontare per fare fronte alle manovre di spesa decise negli anni precedenti per affrontare la pandemia. Quello che viene chiamato il “muro delle scadenze”. Condizione che in condizioni normali contribuirebbero a potrebbe tenere i tassi alti più lungo. Ma in caso di recessione, agli operatori tornerebbe l’appetito per i bond sulle lunghe scadenze, favorendo la digestione di maxi emissioni decise da Washington. Nel frattempo per capire dove andranno i tassi molta attenzione al job day di oggi, ovvero le statistiche sul mercato del lavoro in uscita nel pomeriggio in Usa: creazione di nuovi posti di lavoro, tasso di disoccupazione, ancora sui minimi di 50 anni e i salari, che ci aiuteranno a capire le pressioni inflattive in corso.
AI è la parola dell’anno
Il prestigioso dizionario anglosassone Collins, ha scelto l’acronimo di intelligenza artificiale come parola dell’anno. Scelta che riflette l’importanza e la rilevanza culturale che sta assumendo il fenomeno dell’AI su scala mondiale. Questo perché tale tecnologia sta svolgendo un ruolo sempre più importante in settori trasversali che vanno dalla salute alla finanza. Per alcuni analisti siamo all’inizio di una trasformazione pari a quella generata da Internet all’inizio degli anni ’90. La portata globale del fenomeno si è percepita dalla presenza degli ospiti presenti a Bletchley Park, centro di decrittazione a nord della City di Londra, dove si è conclusa la due giorni di confronto tra leader internazionali (tra cui Cina e Usa disposti a elaborare una normativa comune), rappresentanti dei colossi di internet (tra cui Elon Musk abbastanza polemico) ed esperti per affrontare i tanti interrogativi posti dalla nuova tecnologia. La discussione continuerà durante il G7 di Roma che ospiterà una Conferenza internazionale su Intelligenza Artificiale e Lavoro, alla quale parteciperanno studiosi, manager ed esperti di tutto il mondo che avranno l’opportunità di discutere metodi, iniziative e linee guida per garantire che l’IA aiuti e non sostituisca chi lavora, migliorandone invece le condizioni e le prospettive.