Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Una maschera ci dice di più di una faccia” (Oscar Wilde)
Alla vigilia della riunione della Fed, sul mercato finanziario torna improvvisamente il sereno. Il mese di ottobre finisce come non ti aspetti: crollo del Vix, ovvero la volatilità sull’indice S&P 500, sotto la soglia dei 20 punti, petrolio che ritraccia sino a $80, lo spread BTP-Bund lontano dal livello di allarme di 200 punti e infine il rendimento a 10 anni del titolo di Stato italiano lontano dal 5%. La lampadina del risk-on è ancora accesa ma c’è la sensazione che la situazione sui mercati si sta tranquillizzando dopo settimane di tensione. Sul fronte geopolitico il conflitto in Medio Oriente è in stallo, ma la tanto temuta escalation dopo quasi 1 mese di guerra non si è manifestata. Anche sul fronte Ucraino sembra tirare aria di “tregua”, con il Presidente della Bielorussia, principale alleato di Putin in Europa, che invita le parti a trovare un accordo. Ciliegina sulla torta i dati macro diffusi ieri in Germania che hanno battuto le attese sia per quanto riguarda il livello del Pil che dell’inflazione, scesa per la prima volta sotto il 4% dal settembre 2021. Oggi sono attesi nuovi importanti dati macro: alle 10:00 il Pil italiano nel terzo trimestre, alle 11:00 l’inflazione in Italia e nella zona euro a ottobre, infine alle 15:00 il rapporto sulla fiducia dei consumatori in Usa ad ottobre.
Cripto tassa all’italiana
Con una circolare l’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti sulla tassazione delle cripto-attività introdotta dall’ultima legge di Bilancio. Comunicazione che arriva a valle della consultazione pubblica del giugno scorso aperta ai contributi degli operatori. Secondo il fisco: “sono definite cripto-attività tutte quelle rappresentazioni digitali di valore o di diritti che non rientrano tra gli strumenti finanziari. Per le persone fisiche le plusvalenze da cripto-attività sono imponibili con la stessa aliquota applicabile alle attività finanziarie (26%) a patto che il reddito non sia conseguito nell’esercizio di attività d’impresa, arti o professioni o in qualità di lavoratore dipendente. Le stesse plusvalenze sono soggette a tassazione anche in capo agli enti non commerciali (se l’operazione non è effettuata nell’esercizio di impresa commerciale), alle società semplici ed equiparate e ai soggetti non residenti senza stabile organizzazione quando il reddito si considera prodotto nel territorio dello Stato”.
Per Goldman è buy on dip
Goldman Sachs ha analizzato la relazione tra i rendimenti del Tesoro e i rendimenti azionari. In una nota gli analisti della banca d’affari spiegano come l’indice S&P 500 registri storicamente un calo del 4% quando i rendimenti dei Treasury aumentano di due deviazioni standard in un mese. Viceversa quando i rendimenti dei bond smettono di salire, le azioni ottengono un certo sollievo. Ovviamente l’impatto dell’aumento dei rendimenti sulle azioni dipende dalla dinamica tra le aspettative di crescita economica, i tassi di sconto e i bilanci societari. Ad esempio l’indice Russell 2000, che rappresenta le small cap, è particolarmente sensibile alle variazioni delle prospettive di crescita, mentre il Nasdaq 100 è più sensibile alle variazioni dei tassi di sconto ma presenta livelli di leva finanziaria aziendale inferiori. Da agosto l’attenzione degli investitori si è concentrata sulle valutazioni e sulla leva finanziaria, ma recentemente i riflettori si sono spostati sulle prospettive di crescita. Goldman si aspetta quindi che i venti contrari nei confronti delle valutazioni e ai bilanci persistano, considerando però eventuali ulteriori ribassi delle prospettive di crescita come un’opportunità di acquisto per le azioni. In conclusione gli esperti rimangono cauti nei confronti dei titoli di Stato a lunga durata e ad alta leva finanziaria, mentre gli investitori dovrebbero considerare i sell-off ciclici come un’opportunità di acquisto.