Home / Insights / Il punto sul mercato di Integrae SIM
Insights 23 Ott 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Spesso si guarda una cosa cento, mille volte prima di vederla davvero” (Christian Morgenstern)

La settimana scorsa si è chiusa con il T-Bond americano a 10 anni sopra il 5% sui massimi dal 2006. Valore che fa capire come il mercato sia posizionato in modalità risk off, ovvero gli operatori vendono azioni e comprano “safe even”. Una forma di attendismo rispetto ai dati macro in uscita nelle prossime settimane. In quella che inizia oggi attenzione giovedì al PIL del terzo trimestre e venerdì all’indice dei prezzi al consumo a settembre in Usa. Il fatto che poi siamo a fine anno, da sempre pieno di incognite, fa prevedere un ulteriore aumento della volatilità già salita del 26% nel corso dell’ultimo mese e tornata sopra la soglia di 20 punti. Le indicazioni arrivate sino a questo momento dalle trimestrali statunitensi (in settimana riportano Microsoft, Meta e Google) segnalano un rallentamento dei consumi ma solo la prossima trimestrale ci farà capire veramente, attraverso le guidance aziendali, come inizierà il 2024 ovvero quale sia la visibilità dei manager sui prossimi mesi. Nel frattempo, per chi guarda al mercato azionario per approfittare dei recenti ribassi (-6% il Russel 2000, -4%, l’FTSE Mib) sotto i riflettori sono le società poco indebitate, ovvero con generazione di cassa del momento in quanto percepite dagli investitori come società solide e in grado di superare agevolmente la fase congiunturale di incertezza attuale.

L’Italia tira un sospiro di sollievo, per ora

Venerdì sera l’agenzia S&P ha confermato il rating sul debito italiano, confermando anche l’outlook stabile. Il giudizio sul nostro Paese resta a BBB, appena due gradini sopra il temuto livello non investment grade ovvero “spazzatura“. Commentando la decisione l’agenzia ha sottolineato come l’Italia avrà difficoltà però nel consolidamento del proprio bilancio, anche a causa dei tassi di interesse alti. Ricordiamo che il Nadef, ovvero le previsioni del Governo nazionale sul futuro dell’economia, stimano circa €100 miliardi di interessi sul debito nel 2025. Per fare fronte a questa situazione l’agenzia sottolinea l’importanza delle riforme e a cascata lo stimolo proveniente dai fondi europei del Pnrr, senza le quali difficilmente il Paese potrebbe raggiungere le stime di crescita di +0,9% nel 2023, +0,7% nel 2024, +1,3% nel 2025. Il peggio però non è ancora alle spalle. Nelle prossime settimana saranno diffusi nuovi rating tra i quali il più importante è quello del 17 novembre da parte di Moody’s che in caso di revisione al ribasso porterebbe il nostro debito a livello junk. Infine l’instabilità politica che potrebbe riaccendersi in concomitanza con l’inizio della discussione in Parlamento della Legge di Bilancio su cui ancora non si è espressa la Commissione Europea.

Il green torna di moda in Piazza Affari?

Lo scoppio del conflitto in Medio Oriente ha riacceso la speculazione sui beni energetici ed in particolare petrolio e gas. Il contratto WTI ha guadagnato il 2% in una settimana, mentre il gas sulla Borsa di Amsterdam, oltre il 32% nell’ultimo mese. Nello stesso periodo l’indice MSCI World ha lasciato sul terreno il 2%, mentre la volatilità sull’S&P 500 è salita del 10%. Tra gli operatori è scattata la ricerca ai porti sicuri dove parcheggiare la liquidità in attesa che passi la tempesta. La prima destinazione sono i titoli di stato Usa, ma il rialzo dei prezzi dell’energia sta generando anche un “appetito” per le società esposte al cambiamento climatico. È noto infatti che maggiore è il prezzo dei combustibili fossili, maggiori sono gli investimenti nelle fonti di energia rinnovabili. Per questo nel corso dell’ultimo mese le società esposte al trend delle energie pulite hanno iniziato a sovraperformare il listino principale. Un movimento che ha riguardato sia le aziende con un profilo più value, ovvero attive nell’industria dei cambiamenti climatici ma ancora con un business tradizionale in grado di generare cassa sia, quelle a medio-piccola capitalizzazione ad elevato potenziale di crescita. Tra queste Altea Green Power, accompagnata in Borsa da Integrae Sim, quotata sul listino Euronext Growth Milan attiva nello sviluppo e nella realizzazione di impianti per la produzione di energia verde, che da inizio anno guadagna il 120% e che nel corso dell’ultimo mese ha messo a segno un rialzo del 18%.