Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Esistere è cambiare, cambiare è maturare, maturare è continuare a creare se stessi senza fine” (Henri Bergson)
Non siete soli. Con queste parole il Presidente Usa Joe Biden ha iniziato il suo discorso dopo l’incontro con il premier israeliano Netanyhau a Tel Aviv. Il primo passo di un cammino che lo porterà in altri Paesi arabi come Egitto, Giordania e l’incontro con i Palestinesi moderati. Un’iniziativa coraggiosa che punta a riaffermare la leadership statunitense in Medio Oriente ma che al momento non è stata accolta positivamente dai mercati. In particolare i rendimenti obbligazionari sono tornati sui massimi con il Treasury a 2 anni sopra il 5%, il decennale appena sotto il 5%, così come il BTP italiano e lo spread salito sopra i 200 punti. Quest’ultima non una buona notizia a pochi giorni dall’annuncio del rating Standard & Poors sul debito pubblico italiano. Sulle principali piazze finanziarie invece a dominare è il segno “meno”, in particolare l’indice STAR, che rappresenta le mid cap più esposte all’economia reale che ha perso il 2%, portando il rosso da inizio anno al 13%, rispetto al +19% dell’FTSE Mib 40. La volatilità sull’S&P 500 ha fatto invece un balzo del 10%, riportandosi sulla soglia dei 20 punti, così come il prezzo del gas sulla Borsa di Amsterdam nuovamente sopra la soglia di 50 punti. In questo contesto il calendario macro per la giornata di oggi assume molta importanza: alle 14:30 le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione in Usa, l’indice della produzione della Fed di Filadelfia a ottobre, e alle 16:00 le vendite di case esistenti a settembre. Alle 18:00 chiude un discorso di Jerome Powell.
Turbolenze trimestrali
Le trimestrali statunitensi stanno portando una certa turbolenza a Wall Street. A pesare non sono tanto i risultati del terzo trimestre quanto le guidance su quelli successivi. Gli operatori vedono nero per l’industria dei trasporti sia per l’aumento dei prezzi dei carburanti sia per le tensioni geopolitiche che si stanno estendendo anche al Medio Oriente, limitando la circolazione in una delle aree a maggiore intensità di business nel mondo. Spicca United Airlines Holding che lascia sul terreno poco meno del 10%. Male anche Morgan Stanley, che è arrivata a perdere oltre il 7% sia per la delusione sui risultati sia per la mancata nomina di un nuovo CEO, dopo le recenti dimissioni di James Gorman, che guida il gigante della finanza dal 2010, e lascerà il gruppo entro fine anno. Più effervescente il settore tech dopo la notizia che “X”, la ex Twitter, lancerà un abbonamento al costo di 1 dollaro all’anno con l’intento di frenare la diffusione dei bot ovvero i falsi profili adibiti alla diffusione di fake news. Un test che sarà effettuato in Nuova Zelanda e Filippine ma si tratta comunque di una rivoluzione per il mondo dei social che sinora sono stati gratuiti ovvero senza abbonamento.
Startup, che fatica
Il mercato dei capitali delle startup da segni di stanchezza. Questo almeno secondo un’analisi di Italian Tech Alliance (Ita), una delle principali associazioni di categoria del venture capital italiano, e Growth Capital che hanno presentato la classifica dei maggiori round completati tra luglio e settembre. Facendo un confronto tra i primi nove mesi del 2023 e del 2022, Italian Tech Alliance ha calcolato investimenti complessivi in calo da 1,7 miliardi a 772 milioni (-53%). Nello stesso lasso di tempo l’Osservatorio Vem di Liuc Business School e Aifi (associazione del private equity, private debt e venture capital) ne calcola 730, in calo del 57%. Quanto alle operazioni, Italian Tech Alliance ha monitorato nei nove mesi 223 round rispetto ai 256 del 2022 (-13%): il terzo trimestre, con 65 operazioni, ha visto una flessione più contenuta (-6%) rispetto ai 69 round dell’anno precedente. Non mancano però gli elementi di ottimismo. Il primo è il numero nei round pre-seed (startup nelle primissimi fasi di vita), che hanno rappresentato un quarto di quelli totali, e dei seed e serie A, rimasti stabili. Si crea così una pipeline per late stage futuri che col tempo potranno riguardare anche la quotazione in Borsa ed in particolare l’Euronext Growth Milan, il listino delle PMI ad alto potenziale di crescita dove il tech è il comparto più rappresentato.