Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Hanno cercato di seppellirmi, ma non sapevano che io sono un seme” (proverbio messicano)
Calma piatta sino a novembre? Potrebbe essere questa la tendenza sui mercati nel corso delle prossime settimane in attesa delle riunioni delle banche centrali che potrebbero essere decisive per capire la direzione della politica monetaria. La Bce, ha mantenuto le promesse, nonostante divergenti aspettative di mercato, aumentando i tassi per la decima volta consecutiva. Questa settimana tocca alla Fed, ma le probabilità che il costo del denaro venga mantenuto invariato sono quasi del 100%. Lo stesso potrebbe avvenire, da entrambe le sponde dell’oceano tra due mesi, ma questa attesa potrebbe rivelarsi snervante per gli operatori. Ad aumentare la volatilità (-20% nell’ultimo mese) contribuiranno i dati macroecnomici che anche questa settimana assumeranno grande rilevanza per orientare le decisioni future di Powell e Lagarde. Iniziamo martedì con l’inflazione dell’eurozona, attesa in crescita dello 0,6% su base sequenziale e stabile su base annua: +5,3%. Nel pomeriggio dello stesso giorno, alle 14:30 il dato sui permessi di costruzione ad agosto in Usa. Mercoledì si riunisce il FOMC, mentre giovedì alle 14:30 in Usa l’indice della produzione della Fed di Filadelfia a settembre e le vendite di case esistenti ad agosto. Infine alle 16:00 un discorso di Christine Lagarde, il primo dopo la decisione sui tassi e il dato sull’inflazione nella zona euro. Su tutto aleggia il timore di una recrudescenza dell’inflazione, core, causa quotazioni del petrolio stazionario indirizzate verso i $100.
Piccolo sarà bello
Questa settimana entra nel vivo la reporting season delle Pmi di Piazza Affari, riunite all’interno dell’indice Euronext Growth Milan. Integrae SIM seguirà passo, passo la diffusione dei risultati commentandoli in tempo reale con gli insigth presenti sui nostri canali digitali e social e a seguire con gli aggiornamenti a cura del nostro ufficio studi, che ha la più ampia coverage del mercato sui titoli appartenenti all’indice delle società ad alto potenziale di crescita. Un flusso di notizie che potrebbe accendere i riflettori su questa asset class, che da inizio anno ha accumulato ritardo dispetto alle blue chip. L’indice FTSE Italia Growth da inizio anno perde poco più del 6% mentre l’FTSE Mib 40 guadagna oltre il 20%, a un passo dalla soglia di 29mila punti, sui massimi da 15 anni. Possibile quindi che, nei casi in cui una società riporti risultati brillanti, la reazione del mercato possa essere significativa. È il caso di Finanza.tech, che nel corso dell’ultima settimana ha guadagnato oltre il 5%, rispetto al benchmark che ha perso circa l’1%, dopo avere annunciato una semestrale molto brillante con ricavi consolidati pari a €7,53 milioni (+247% rispetto al primo semestre 2022) e risultato netto pari a €0,80 milioni (+143% rispetto al primo semestre dell’anno precedente).
Il futuro? È lo spazio
Secondo Olivier de Berranger, CIO, e Rolando Grandi, CFA e gestore de La Financière de l’Echiquier il settore spaziale è in piena effervescenza e riunisce in sé una molteplicità di sfide: tecnologiche, geostrategiche, economiche. Con l’avvento di imprenditori privati che intervengono a fianco delle grandi agenzie spaziali, l’industria spaziale vive una trasformazione. L’ obiettivo è di aprire le porte dello spazio democratizzandone l’accesso e sviluppare un’economia interplanetaria a partire dalla Luna. Per gli esperti l’esplorazione spaziale è a una svolta. Sono già previste oltre 150 missioni di esplorazione da qui al 2030. Il successo della sonda indiana Chandrayaan-3, posatasi il 23 agosto sul Polo Sud della Luna, dimostra fino a che punto sia avanzato il rilancio della corsa spaziale, con una quarta nazione in grado di allunare, dopo USA, Russia e Cina. Questa dinamica apre nuovi mondi e opportunità inedite. Secondo uno studio di PwC e Bank of America e Merril Lynch, grazie alla rivoluzione digitale e a un’innovazione senza limiti, il mercato spaziale, valutato oggi in $400 miliardi, potrebbe raggiungere i $2.700 miliardi entro il 2045. Una cifra pari a quasi 1,5 volte il PIL dell’Italia. E in questo mega trend c’è spazio anche per l’Italia con 3 società italiane quotate Leonardo, Avio e Officina Stellare. Quest’ultima quotata su Euronext Growth Milan, lo scorso 26 giugno annuncia la firma di un accordo di sviluppo tecnologico e cooperazione industriale con Leonardo e Thales Alenia Space. I risultati semestrali saranno diffusi il prossimo 29 settembre.