Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Quando i tassi di interesse salgono e la marea si ritira, vedremo chi nuota nudo” (Warren Buffet)
Il rally può continuare? I dati macro stanno togliendo sempre di più le incertezze che hanno caratterizzato il 2022, guidando al rialzo l’andamento dei listini. A fare da padrona sono le banche che stanno beneficiando dell’aumento dei tassi di interesse, e in prospettiva il loro mantenimento su livelli elevati. Anche la “stabilizzazione” dei tassi viene quindi vista come un fattore positivo. Wall Street a gonfie vele grazie a prezzi alla produzione nel mese di giugno cresciuti sotto le attese, e sui minimi da settembre 2020. Scendono però oltre le attese le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. Nel pieno della pandemia in Usa erano state avanzate 6 milioni di richieste, oggi siamo di poco sopra 200mila. Anche per questo secondo Mary Daly, Presidente della Fed di San Francisco è troppo presto per dichiarare la vittoria sull’inflazione. Servono ancora molti dati per essere certi che il target del 2% sia raggiunto. Ci sono infatti tanti fattori da considerare nelle scelte di politica monetaria: mercato del lavoro, consumi, immobiliare. Anche leggendo le minute della riunione della Bce del 14-15 giugno la linea è quella del rigore: possibile un ulteriore aumento dei tassi dopo il mese di luglio. Dopotutto l’Europa è in ritardo di quasi 6 mesi rispetto alla Fed. Più ottimista Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia, secondo il quale il ciclo restrittivo Francoforte sia ormai “non molto lontano da dove deve arrivare“. Nel frattempo è inizia la stagione delle trimestrali statunitensi: ieri Pepsi ha battuto le attese, mentre oggi tocca a JP Morgan e Blackrock.
Caro debito
L’Italia protagonista all’Eurogruppo dopo la richiesta di modificare 10 su 27 degli obiettivi del Pnrr. Ci vorrà tempo per valutarle, e la modifiche che potrebbero essere anche sostanziali. In ballo ci sono ancora €16 miliardi della terza rata, e ulteriori €19 miliardi della quarta rata. Incertezza che si sta riflettendo sui conti pubblici. Ieri il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha collocato titoli di Stato per un importo complessivo di €10 miliardi, il massimo del range offerto (€8,5-10 mld) ma con tassi al rialzo. Le prossime aste potrebbero però segnalare un calo dei rendimenti grazie al calo dello spread, -1% in 5 sedute e del rendimento del Btp a 10 anni, -30 punti base (dal 4,4% al 4,1%). Proprio i bond governativi sono tra le asset class su cui puntare nel secondo semestre, secondo Paola Toschi, global market strategist di Jp Morgan Am, che ha presentato l’outlook di mercato della banca d’affari. La ricerca della qualità deve l’asset allocation attraverso le diverse classi di investimento. I titoli di stato restano un pilastro dei portafogli, mentre sostenibilità e mercati emergenti aiutano a guardare oltre le incertezze di breve termine.
La sfida di Elon
Elon Musk è pronto a lanciare la sfida a ChatGpt con l’annuncio della costituzione di una società di intelligenza artificiale denominata xAI, che si pone l’obiettivo di «comprendere la vera natura dell’universo». La società sarà guidata da Musk in prima persona e farà leva su una squadra di esperti con esperienza in società del calibro di DeepMind, OpenAI, Google Research, Microsoft Research e Tesla. Ricordiamo che negli ultimi mesi, Musk ha preso una posizione sui rischi che pone l’intelligenza artificiale e nel marzo scorso aveva chiesto assieme ad altri imprenditori e studiosi la sospensione per sei mesi dei sistemi che evolvessero il Gpt-4. Annuncio che avviene in concomitanza con la notizia, riportata dal Washington Post, che la Federal Trade Commission Usa ha aperto un’indagine su OpenAi, lo sviluppatore di ChatGpt, sostenendo che ha violato le leggi sulla tutela dei consumatori mettendo a rischio la reputazione e i dati personali. Nel frattempo Bard è sbarcato in Italia, ed in contemporanea in oltre 40 Paesi, la risposta di Alphabet a ChatGpt di OpenAI, costato diverse decine di miliardi di dollari.