Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Non possiamo accettare un mondo senza speranza” (Mario Draghi)
A maggio l’inflazione in Canada si è portata sui minimi dal gennaio 2022, poco sopra il 3%. Una sorpresa che fa ben sperare per i prossima dati macro statunitensi. Per HSBC inoltre, nel 2023 gli Usa entreranno in recessione cosa che confermerebbe la bontà delle scelte della Fed. La politica monetaria restrittiva “funziona” nel raffreddare l’economia favorendo un rapido avvicinamento del costo del denaro al target del 2%. Anche l’Europa sta entrando in recessione tecnica, in linea con le speranze di Christine Lagarde che ieri, durante il Forum Bce nella città portoghese di Sintra, ha ribadito che i tassi resteranno alti per tutto il tempo necessario. Parole che non sono state prese bene dalla politica, in particolare con il Ministro degli Esteri Tajani secondo il quale le scelte di Francoforte stanno portando l’Europa in una profonda recessione. I mercati non hanno comunque preso male le ultime dichiarazioni reagendo positivamente alle perdite dell’inizio della settimana e avviandosi a chiudere uno dei migliori semestri da 20 anni. Per gli operatori infatti, se nel mese di luglio 2 rialzi dei tassi sono scontati a settembre sia Powell che Lagarde potrebbero finalmente annunciare uno stop duraturo al rialzo del costo del denaro. Attenzione al dato sui prezzi al consumo in Italia nel mese di giugno: le stime indicano +6,8% su base annua, e +0,1% su base mensile. Se confermato sarebbe un segnale positivo nella lotta all’inflazione.
Le occasioni non mancano
Se da un lato le banche centrali cercano di gettare acqua sul fuoco, dall’altro gli investitori continuano a cercare opportunità nonostante un rally a doppia cifra da inizio anno sui principali listini mondiali. Per Martin Romo gestore azionario di Capital Group la gamma di opportunità azionarie è cresciuta, includendo società statunitensi e non statunitensi, titoli growth e value e i settori tecnologico, sanitario, industriale e dell’energia. Per l’esperto un tema di investimento da seguire è quello dei dividendi. Le società che pagano alti rendimenti potrebbero avvantaggiarsi, soprattutto in un contesto di rallentamento della crescita economica globale e di incremento della volatilità. Si tratta, peraltro, di un segmento in cui i mercati internazionali evidenziano molteplici opportunità, sia per il maggior numero di compagnie che distribuiscono dividendi e sia per l’enfasi posta sulla restituzione della liquidità agli azionisti. Fermo restando che, in un periodo di relativa instabilità e di aumento dei costi del debito, è essenziale concentrarsi sulla qualità di chi paga i dividendi. Altro tema caldo è quello della tecnologia. Secondo Dan Ives, analista di Wedbush il tech party deve ancora cominciare. La prossima stagione delle trimestrali mostrerà che gli utili anziché scendere, saliranno e questo spingerà gli investitori istituzionali che si aspettavano una correzione, a tornare a comprare in modo massiccio.
Welcome Fabio
Il Consiglio dei ministri ha avviato il percorso per nominare di Fabio Panetta come nuovo governatore di Banca d’Italia. L’attuale membro del consiglio della Bce, ed ex direttore generale di Bankitalia, subentrerà a Ignazio Visco, il cui mandato scade il 31 ottobre 2023 e non è riconfermabile perché la legge prevede due soli mandati. Panetta è un personaggio che gode di solida stima e ampia credibilità, per la sua preparazione e capacità, non solo a livello italiano, ma anche in campo europeo e internazionale, dove è ritenuto tra i principali competenti in materia bancaria e finanziaria. Ha un curriculum di tutto rispetto, una formazione non solo da economista e un’esperienza istituzionale non comune. Aspetti molto importanti per il progresso delle funzioni dell’Istituto di governo del sistema finanziario italiano che non può non avere un futuro di prestigio nell’interesse dell’Italia, ma anche dello stesso Sistema europeo di Banche centrali, nonché dell’Unione.