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Insights 14 Giu 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Il problema oggi non è l’energia nucleare, ma il cuore dell’uomo” (Albert Einstein)

L’inflazione scende e accende il risk off. In attesa delle decisioni del FOMC di questa sera, i Mercati continuano a scommettere sulla fine della politica monetaria restrittiva. I segnali iniziano ad essere forti. Ieri il dato sull’inflazione statunitense inferiore alle attese e sui minimi da marzo 2021. Il costo della vita si raffredda velocemente avvicinando il target del 2% che rappresenta l’obiettivo di Jerome Powell & C. Gli investitori ascolteranno quindi con molta attenzione le parole del presidente della Fed durante la conferenza stampa di oggi, dopo che avrà reso note le proprie decisioni in materia di tassi e le sue ultime previsioni su inflazione, disoccupazione e produzione economica. Nel frattempo anche in Europa ci sono segnali incoraggianti. In Germania il costo della vita nel mese di maggio è calato dello 0,1%, in linea con le attese ma sotto il +0,4% di aprile. Deboli anche i segnali dalla congiuntura: l’indice Zew sul sentimento dell’economia tedesca è calato di 56,5 punti, ben sotto le attese di -40. Oggi, qualche ora prima della riunione della Fed, sarà diffuso il dato sull’indice dei prezzi alla produzione in Usa a maggio: atteso -0,1% di -0,2% di aprile. Si tratta di un indicatore tenuto in grande considerazione dai banchieri Washington.

Non è tutto ESG quello che luccica

L’Unione Europea intende rafforzare la regolamentazione delle agenzie che forniscono i rating sui parametri ambientali, sociali e di governance (Esg), nel tentativo di migliorare gli standard di un settore che destina migliaia di miliardi di euro alle società ritenute più “sostenibili”. Secondo la Commissione il mercato dei rating Esg soffre di mancanza di trasparenza e propone un regolamento per migliorare l’affidabilità e la trasparenza delle attività. In una nota gli esperti di Bruxelles spiegano come i nuovi principi organizzativi e regole chiare sulla prevenzione dei conflitti di interesse aumenteranno l’integrità delle operazioni dei fornitori di rating Esg. La decisione rientra in in un pacchetto di nuove misure volte a incoraggiare investimenti più sostenibili. Si tratta di un segnale politico forte che va nella direzione che delineare un confine giuridico tra ciò che è realmente Esg e iniziative con finalità di marketing. Esistono però già oggi delle forme di certificazione riconosciute dagli investitori in chiave di sostenibilità, come la qualifica di Società Benefit e quella di B-Corp. Integrae SIM ha accompagnato il Borsa la prima società benefit ad essersi quotata e la prima che ha ottenuto la qualifica di B-Corp. Stiamo parlando della Reti Spa, che è stata poi seguita da molte altre società quotate sul listino Euronext Growth Milan che oggi superano le 30 unità su un totale di 196.

Piccolo è bello

In un mercato Toro come quello statunitense, ma che ha realizzato gran parte della performance nelle prime settimane dell’anno, la scelta per chi è rimasto fuori non è facile. Secondo Berenberg Bank, negli ultimi mesi le small cap statunitensi hanno faticato, sottoperformando lo S&P 500 di 600 punti. Per questo le valutazioni sono diventate attraenti rispetto alle large cap. Secondo la banca d’affari, le small cap statunitensi sembrano scontare un maggior grado di rischio macro rispetto alle loro omologhe a grande capitalizzazione. Il P/E mediano a termine per l’indice S&P 600 SmallCap è di 11,8 volte, mentre l’S&P 500 si attesta a 17,0 volte, rappresentando uno sconto significativo. Storicamente una differenza di valutazione come quelle attuali sono state osservate solo due volte dal 1990 (bolla TMT e COVID-19), hanno poi portato a una sostanziale sovraperformance delle small cap sulle mid e large. Beremberg ritiene quindi che gli investitori possono trovare opportunità interessanti nelle small cap, in particolare quelle statunitensi. Un contesto favorevole anche per il listino italiano ed in particolare l’Euronext Growth Milan, che da inizio anno perde l’1,2%, rispetto al +16,2% dell’indice FTSE Mib 40 presentando quindi ampi spazi di recupero.