Il punto sul mercato di Integrae SIM
«La creatività è Il piacere più grande. È Il solo vero valore aggiunto della vita, capace di comprendere tutti gli altri». (Gianni Agnelli)
Complice la chiusura di Wall Street per il Memorial Day i listini europei hanno iniziato la settimana in leggera flessione, dominati dalla cautela. L’attenziona degli operatori è rivolta agli sviluppi dell’intesa sul tetto al debito federale USA, ora attesa all’esame del Congresso dove gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, mentre sono in arrivo una serie di dati macro sulla due sponde dell’Atlantico che potrebbero dare una direzione agli scambi: stima flash dell’inflazione nell’Eurozona, agli indici PMI manifatturieri globali, e soprattutto al rapporto sull’occupazione USA in uscita venerdì. In questo contesto a Milano l’indice FTSE Mib si è mosso poco sopra i 26.500 punti, più o meno in linea con Parigi e Francoforte, con i principali titoli bancari tornati sotto pressione, per il venite meno dell’appeal speculativo sul processo di consolidamento con l’eccezione di MPS. A livello valutario, l’euro continua a cercare di difendere quota 1,07 contro dollaro, mentre sono in lieve ribasso i rendimenti dei principali titoli di Stato, con i Btp a 10 anni sotto il 4,3% e il Bund tedesco sopra il 2,4%. Tra le materie prime il prezzo del petrolio arretra di poco con il WTI che passa di mano sopra i $72, e il Brent sopra i $76. La volatilità sull’S&P 500 è infine calata ben sotto la soglia dei 20 punti: ieri -2,7% a 17,5 punti.
Sorpresa: in Italia la politica da stabilità
Il centrodestra ha vinto nettamente le elezioni amministrative. Ai ballottaggi i partiti di Governi hanno prevalso in 5 amministrazioni su 7, tra queste solo una è andata all’opposizione, in un caso si è affermata una lista civica. Un risultato che consolida quanto accaduto 15 giorni fa quando il centrodestra aveva conquistato già al primo turno diverse amministrazioni di città capoluogo. Da sottolineare però come tra gli aventi diritto, meno di un elettore su due sia tornato alla urne dopo il primo turno del 14 e 15 maggio. In un videomessaggio la Premier Giorgia Meloni ha dichiarato: “è un risultato storico che ci incoraggia ad andare avanti e a fare ancora meglio”. Il Governo esce quindi rafforzato politicamente in un momento in cui sta trattando con la Commissione Europea su dossier importanti tra cui l’ottenimento della terza tranche da €20 miliardi di fondi del Pnrr e le politiche migratorie. Non stupisce quindi che sia il rendimento del Btp che lo spread sano rimasti sotto le soglie di allarme ovvero il 4,5% di rendimento e i 200 punti di spread. Scenario completamente diverso in Spagna dove il premier spagnolo Pedro Sanchez lascia dopo la sconfitta nelle elezioni municipali, vinte dai conservatori del Partito Popolare. In Turchia infine, ha vinto le elezioni presidenziali il premier uscente Erdogan, ma la lira turca ha toccato un nuovo minimo storico.
Il bilancio delle trimestrali
A pochi giorni dalla chiusura del mese di maggio, è possibile fare un primo bilancio della stagione delle trimestrali Usa che ha mostrato quanto sia difficile il contesto per aziende e investitori. Il quadro che emerge dall’analisi sui conti mostra come non ci sia stato un vincitore ovvero non sia possibile spingere a favore di un determinato settore nell’immediato. Ma alcune imprese hanno maggiori possibilità di altre. Secondo gli esperti di AllianceBernstein sui mercati globali come gli USA, sono 6 i settori che hanno dato un contributo positivo alla crescita degli utili e cinque un contributo negativo. Il settore dei beni voluttuari ha fornito un apporto determinante, mentre informatica e sanità hanno invece pesato sulla dinamica, anche se alcuni segmenti industriali continuano a dar prova di vigore. E nonostante i recenti fallimenti bancari, la crescita degli utili è stata sostenuta soprattutto dai titoli finanziari, poiché tendono in genere a prosperare in un contesto di tassi elevati. E in futuro? Gli esperi consigliano di guardare a società con chiari driver di crescita che difficilmente saranno frenati dall’incertezza macro. Finché l’inflazione rimarrà elevata, il pricing power continuerà ad essere importante, e appena inizierà a diminuire, bisognerà assicurarsi che anche le aziende dotate di questo fattore beneficino di una crescita robusta. Le società con prodotti indispensabili saranno avvantaggiate anche in una situazione difficile, e quelle capaci di ridurre i costi, con un indebitamento contenuto e una situazione patrimoniale solida si troveranno in una posizione migliore.