Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Prevedere la pioggia non conta, costruire l’arca sì” (Warren Buffet)
Banche protagoniste in Piazza Affari. Grazie a risultati del primo trimestre superiori alle attese i principali titoli degli istituti di credito mettono a segno rialzi che sfiorano la doppia cifra ed impedendo all’indice principale di andare a fondo come accaduto nel resto d’Europa e a Wall Street. La prima a mettersi in luce dopo la pubblicazione dei conti è stata Unicredit, ieri è stato il turno di Banco Bipiemme e di Bper Banca, che confida di poter raggiungere in anticipo i target del piano industriale dopo aver chiuso il primo trimestre con un utile netto più che raddoppiato. Oggi è il turno di Mediolanum, Telecom Italia, Hera, Acea e Tod’s. Ma sarà soprattutto la giornata dei dati sull’inflazione. Si comincia alle 8:00 in Germania, con la statistica del mese di aprile, che dovrebbe mostrare una crescita “dimezzata” su base sequenziale: +0,4% da +0,8%. Alle 14:30 è il turno dell’inflazione in Usa, il più atteso della settimana: +0,5% mese su mese, +5,2% anno su anno la previsione degli economisti. Tanta roba in un contesto in cui le banche centrali hanno confermato che le loro decisioni saranno data driven. Patrice Gautry, Chief Economist di UBP, mette però in guardia dal troppo ottimismo commentando in una nota inviata ad Investing.com che “non ci sono tagli dei tassi in vista”, in quanto “ci vorrà molto tempo per vedere l’inflazione avvicinarsi al 2% e Powell ha detto che non sarà appropriato tagliare i tassi rapidamente”.
Week-end con i guru
Lo scorso week-end si è tenuta l’assemblea annuale di Berkshire Hathaway. La società di investimento guidata dai guru della gestione ultranoventenni: Warren Buffet e Charlie Munger. Un appuntamento da non perdere per raccogliere idee e consigli che i due anziani operatori, nel corso di 7 ore, dispensano agli azionisti riuniti in assemblea. Il loro modo di fare affari, che si basa sulle opportunità che il mercato offre dal momento che ci sono “persone che fanno cose stupide”. Il gioiello di famiglia resta Apple, società che viene definita “straordinaria” e che rappresenta uno dei più grandi pentimenti di Buffet per averne venduto delle quote diversi anni fa. Sulle turbolenze bancarie “regionali” i due esperti hanno dichiarato di aspettarsi che non si calmeranno velocemente, ritenendo però che l’intervento del Governo a favore dei correntisti sia stato provvidenziale evitando danni peggiori. Buffet guarda infine con ammirazione e paura verso l’intelligenza artificiale, una tecnologia con enormi potenzialità ma che non potendo più essere dis-inventata, rappresenta un grande rischio. Nessun cenno ai temi ESG, che saranno invece affrontati in occasione del Financial Galà organizzato da Integrae SIM che alzerà il sipario il prossimo 18 maggio alle 10:00 nella city di Milano. Un appuntamento che si ispira comunque a uno dei dogmi di Buffet, ovvero investire solo in quello che si conosce. C’è ancora tempo per iscriversi: CLICCA QUI.
Intelligenza artificiale non è oro
OpenaAI, società che ha sviluppato il software ChatGPT avrebbe chiuso il bilancio 2022 con una perdita di $540 milioni, pari a $1.400 al giorno. Investimenti necessari per addestrare il software che potrebbe cambiare per sempre le nostre vite ma aperto un dibattito a livello globale sui rischi legati al suo utilizzo. A costare è la potenza computazionale necessaria per fare funzionare il software ovvero per addestrare il chatbot. Un’educazione quindi costosissima basata su super computer che fanno funzionare i modelli linguistici che conferiscono alla tecnologia la capacità di utilizzare il linguaggio umano. Secondo CB Insigth, società di consulenza leader nel mondo venture, OpenAI viene valutata intorno ai $20miliardi, posizionandosi all’11mo posto a livello mondiale tra gli unicorni. Sino a quando però la società non sarà in grado di monetizzare i propri investimenti (attualmente esiste solo un abbonamento premium al prezzo di $20 mese) dovrà finanziarsi attraverso i capitali privati. Il CEO Sam Altman ha dichiarato sui essere in grado di raccogliere $100 miliardi nei prossimi anni. Ma per ogni capitale raccolto aumentano le aspettative di ritorno dell’investimento attraverso un modello di business sostenibile, e su questo punto l’industria dell’AI sembra non avere grandi idee.