Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Investi in quella che conosci” (Peter Lynch)
Peter Lynch è un leggendario investitore d Borsa ed oggi filantropo. Il gestore azionario è famoso anche per avere inventato il PEG ovvero il rapporto prezzo/utili diviso per il tasso di crescita dell’azienda, un modo facile ma molto “smart” per capire se un titolo sia caro o meno rispetto al suo potenziale di crescita. Peter Lynch ha iniziato a lavorare giovanissimo ma ha smesso altrettanto in giovane età: a solo 46 anni, dopo avere portato le masse del suo fondo, il Magellan, da $20 milioni del 1977, quando aveva 33 anni, a $14 miliardi nel 1990. Per Peter Lynch insegna che nella selezione dei propri investimenti azionari occorre avere sangue freddo, e capire perché una società si comporta in un certo modo (ovvero sale e scende), approfondire bene la conoscenza del settore/industria, il management, i fondamentali ed infine andare alla ricerca di qualcosa di diverso, dove gli altri non hanno ancora investito o hanno paura di farlo. Questi sono gli ingredienti con cui è stato pensato e realizzato il Financial Galà “Sustainability Edition” che si svolgerà il prossimo 18 maggio a Milano presso Casa Gessi in Via Manzoni 16/A. Integrae SIM, ha pensato questo evento per dare la possibilità a tutti gli investitori di approfondire la conoscenza, attraverso il contatto diretto con il top management, di società di eccellenza quotate su Euronext Growth Milan, che operano in settori di nicchia, ma ad alta crescita ed esposte al mega trend ESG. L’evento è gratuito previa registrazione sul sito www.financialgala.it
La primavera dei banchieri centrali
I “ponti” sono finiti ed ora non ci saranno più pause sui mercati finanziari per lungo tempo. La settimana borsistica che inizia oggi vede al centro la riunione della Fed programmata per mercoledì e che con altissima probabilità, oltre il 90% secondo un sondaggio tra gli operatori di Wall Street, assumerà la decisione di alzare i tassi di 25 punti base portandoli nell’intervallo 5-5,25%, i massimi dalla crisi finanziaria del 2007-2008. Sempre mercoledì 3 ma in Europa, alle 11:00 sarà diffuso il dato sull’inflazione nella zona euro ad aprile, vista stabile al +7% su base annua, e +0,9% su base mensile. Giovedì alle 14:15 sarà invece il turno della Bce che annuncerà anch’essa la decisione sui tassi di interesse. Anche in questo caso il consenso prevede un aumento di 25 punti base, ovvero costo de denaro che sale al 3,75%. A seguire, ovvero alle 16:15 le dichiarazioni della governatrice Christine Lagarde. Infine sempre tra giovedì e venerdì sono attesi importanti dati sul mercato del lavoro negli Usa. Questa si annuncia quindi come una settimana decisiva per capire l’andamento dei mercati nel periodo primaverile.
Sell in may?
Da inizio anno i principali listini mondiali sono tutti in territorio positivo, con rialzi che in molti casi superano la doppia cifra. In cima alla classifica della performance il Nasdaq, alle sue spalle l’Eurostoxx 50 e l’indice delle blue chip di Piazza Affari con un rialzo del 15%. Un podio che se da un lato mette sotto i riflettori il nostro mercato finanziario, dall’altro potrebbe “ingolosire” gli investitori ovvero spingerli a consolidare i guadagni vendendo i titoli sul mercato. Strategia che potrebbe essere supportata dalla “stagionalità” ovvero l’inizio del mese di maggio che tradizionalmente coincide con il periodo dell’anno in cui gli operatori sono propensi a prendere beneficio dei guadagni in attesa di capire la tendenza per la restante parte dell’anno. Ma attenzione: che il mese di maggio coincida con una fase ribassista del mercato è più una superstizione che una statistica. Osservando l’andamento dell’indice S&P 500 dal 1927 a oggi, il numero di volte in cui il mercato ha sottoperformato a maggio è simile a quello degli altri mesi. Anche la performance mediana è allineata. Inoltre nel lungo periodo, il rendimento atteso dell’azionario continua a essere positivo e il recente aggiustamento delle valutazioni aziendali potrebbe offrire rendimenti reali superiori anche tenendo conto dell’evoluzione dei tassi di interesse.