Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Nessuno è nato sotto una cattiva stella; ci sono semmai uomini che guardano male il cielo” (Dalai Lama)
La calma in attesa della tempesta? Le Borse mondiali si avvicinano “lentamente” al mese di maggio che tradizionalmente coincide con una fase di riflessione. L’ultima settimana ha visto chiudere i listini in buona parte in territorio negativo, in conseguenza delle dichiarazioni delle figure apicali delle banche centrali che hanno confermato la politica monetaria restrittiva con ulteriori rialzi dei tassi di interesse, almeno 1 da parte della Fed e 2 da parte della Bce. E’ praticamente certo, la probabilità stimata dagli operatori arriva al 90%, che tra meno di 10 giorni il tasso di riferimento Usa salirà al 5-5,25%, sui massimi da settembre 2007, ovvero in concomitanza con la crisi finanziaria dei mutui subprime statunitensi. La grande differenza tra quella stagione e l’attuale riguarda la recessione, ovvero se e come si manifesterà. In passato dopo ogni repentino rialzo del costo del denaro si è manifestata una decrescita dell’economia. Attualmente i segnali sono contrastanti: in Usa la recessione si fa sempre più concreta, ma probabilmente sarà di lieve entità, in Europa non ci sono segnali chiari, e questo “preoccupa” gli operatori perché la Bce potrebbe essere ancora più aggressiva della Fed nel rialzare i tassi. In questo contesto la settimana inizia alle 10:00 con l’indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania ad aprile, alle 11:00 parlerà Panetta, componente del board della Bce, mentre dalle 14:30 saranno diffusi: l’indice dell’attività nazionale della Fed di Chicago a marzo e l’indice degli affari della Fed di Dallas a aprile. Tra le trimestrali in uscita oggi in Usa, la più importante è quella di Coca Cola.
La trappola demografica
Da 10 anni il numero di nati in Italia continua a scendere. Record negativo nel 2022 con meno di 400mila nascite, mentre i decessi sono stati 300mila in più. La prospettiva è che in pochi anni il numero dei morti supererà del doppio quello dei nati. Questo perché oggi il numero di abitanti over 65 hanno ha raggiunto il 25% della popolazione, e, secondo l’Istat, entro il 2070 l’Italia conterà meno di 50 milioni di abitanti, oggi siamo sotto i 59 milioni. Eurostat è appena più positiva: scenderemo sotto i 50 milioni entro la fine del secolo. Ma un grande Paese deve avere una grande popolazione. Diversamente l’Italia potrebbe perdere un molto del suo attuale peso politico a livello mondiale. Per invertire questa tendenza occorre fare più figli e favorire l’immigrazione. Oggi una donna italiana nella propria vita riproduttiva mette al mondo 1,24 figli rispetto ai 2 necessari per mantenere l’attuale livello di popolazione. L’Italia sta quindi realmente scomparendo, come commentato recentemente da Elon Musk in un tweet. In crisi andrà sicuramente il nostro sistema di welfare, nel 2050 il rapporto tra chi è in pensione e lavora sarà di 1 a 1. Altra conseguenza del cambiamento demografico sarà il calo del Pil, dai €1.900 miliardi di fine 2022, tra 40 anni scenderà a €1.300 miliardi. Nello stesso periodo il debito pubblico, oggi pari a €3mila miliardi, sarà cresciuto ulteriormente. In questo caso la strada è compensare il calo demografico con un aumento della produttività e una maggiore occupazione. Ma in questa prospettiva un investitore come si deve comportare? Cercare di cogliere le opportunità, ovvero puntare sui trend in grado di dare una maggiore produttività e occupazione come le nuove tecnologie. Trend che si possono “cavalcare” all’interno dell’Euronext Growth Milan, dove sono quotate quasi 200 Pmi ad alto potenziale di crescita esposte alle tendenze di sviluppo futuro.
Il green che brilla in Piazza Affari
Negli ultimi anni, la produzione di energie rinnovabili ha continuato a crescere. In attesa dei dati definitivi del 2022, quelli ufficiali relativi al 2021 indicano un volume di produzione aumentato di circa il 10% su base annua, rappresentando una quota del 40% dell’energia prodotta a livello globale. Che il futuro sia sempre più green lo dimostra il fatto che nonostante i titoli del settore tecnologico abbiano perso quasi il 30% in termini performance, in euro, nel corso del 2022, le società che forniscono tecnologie chiave nel campo della mobilità elettrica, come i semiconduttori, hanno ottenuto ottimi risultati. In aggiunta molte aziende quotate hanno beneficiato in modo particolare dell’Inflation Reduction Act (legge sulla riduzione dell’inflazione che punta sull’indipendenza energetica basata sulle rinnovabili) approvata negli Stati Uniti nell’agosto del 2022 ottenendo performance superiori al 100% in alcuni casi. Secondo Hannes Loacker, fund manager del fondo Raiffeisen-SmartEnergy-ESG-Equities, le tecnologie green più promettenti , sono idrogeno, smart energy, eolico onshore e fotovoltaico. In particolare l’esperto segnala come la riduzione dei costi costi sia alla base del successo di fotovoltaico ed eolico onshore che sono già la fonte di elettricità più economica nella maggior parte delle aree del mondo. Anche in questo caso non mancano aziende quotate su Euronext Growth Milan esposte a questo trend, come Altea Green Power e Redelfi, portate in Borsa da Integrae Sim, salite rispettivamente del +65% e del +91% da gennaio ad oggi.