Il punto sul mercato di Integrae SIM
““La prima regola dell’arredamento è che si possono infrangere quasi tutte le altre regole” (Billy Baldwin)
Banche protagoniste in Piazza Affari. L’indice settoriale ha chiuso in rialzo dell’1,5%, trascinando al rialzo l’Ftse Mib, +0,6%. Un risultato che riflette principalmente l’appeal speculativo sul processo di consolidamento nel settore piuttosto che i fondamentali. I big Usa del settore hanno invece espresso risultati contrastanti. Bank of America ha battuto le attese, ma il calo degli utili di Goldman Sachs ha raffreddato l’ottimismo sullo stato di salute del comparto. La scorsa settimana sia Citigroup che JP Morgan hanno superato le stime degli analisti beneficiando di un flusso di depositi dalle banche regionali americane in crisi. Situazione però opposta a quella di State Street che invece ha perso, inaspettatamente, depositi. Le grandi banche sono state più brave ad accaparrarsi i clienti in uscita da SVB, Signature Bank e First Republic Bank. Secondo gli operatori siamo vicini a un picco di profittabilità degli istituti di credito. Il costo del rischio è infatti visto in aumento per effetto della recessione e considerato che siamo vicino ai minimi storici in termini di sofferenze. La trading performance è invece una componente volatile ovvero difficile da prevedere. Ma il fatto che i primi 3 mesi dell’anno siano stati molto positivi per tutte le attività finanziarie fa presumere che il trend nei prossimi mesi resterà positivo in quanto i fondamentali citati in precedenza, non hanno ancora iniziato a deteriorarsi.
I falchi non vanno in vacanza
Resta elevata la probabilità di un aumento di 25 punti base dei tassi in occasione della riunione della Fed tra 15 giorni. In Europa invece c’è ancora una probabilità del 25% che i tassi aumentino addirittura di 50 punti base. Il motivo? La vischiosità della componete core dell’inflazione, che dovrebbe portare i tassi al 3,5% in Europa. A quel punto la Bce dovrebbe fermarsi per attendere gli effetti delle manovre monetarie sull’economia reale. Nella notte di ieri il Presidente della Fed di Richmond si è detto ancora non convinto del trend calante del costo della vita. Anche in Usa potrebbe quindi non essere scontata la fine ciclo di rialzi. In questo caso è il mercato del lavoro che induce a tenere alto il costo del denaro essendo vicino ai massimi storici che vuole dire piena occupazione e salari al rialzo. In questa prospettiva iniziano le rotazioni di portafoglio ovvero lo spostamento della curva dalla parte a breve (2 anni) a quello a lunga (20 anni) per iniziate a puntare su un ritorno alla politica monetaria espansiva. L’obbligazionario sembra quindi avere un orizzonte più chiaro rispetto all’azionario nel determinare le scelte di portafoglio.
Va in scena il Made in Italy
È iniziata la 61ma edizione del Salone del Mobile. Evento che per una settimana mette al centro Milano e le eccellenze italiane attive nell’industria del design. Uno dei motori principali dell’economia nazionale: €57 miliardi di euro di giro d’affari, 170mila mq espositivi, 190 espositori, che da ieri hanno iniziato a mostrare le proprie creazioni. Tra i fattori positivi l’aumento del 25% delle presenze internazionali ed in particolare i buyer cinesi e il fatto che i compratori russi siano stati sostituiti da quelli dei Paesi arabi. Tra le novità di questa edizione del salone una nuova formula espositiva: un percorso ad anello e tutti i padiglioni su un solo piano per facilitare le visite. La prima visitatrice, ad inaugurare la mostra sarà la Premier Giorgia Meloni che vuole fare sentire la vicinanza del Governo al settore. Chiuderà la manifestazione il Ministro Giancarlo Giorgetti. Nel complesso buone notizie per Fiera Milano, che ieri ha chiuso in rialzo di poco sotto il 2%, e buona parte delle mid-small cap quotate su Euronext Growth Milan che basano lo sviluppo del proprio business proprio sulle manifestazioni fieristiche che si svolgono in Italia.