Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Un uomo che non piange, non potrà mai fare grandi cose” (Gianni Agnelli)
La stagione delle trimestrali in corso potrebbe rivelarsi la peggiore dal terzo trimestre 2020, con un calo medio dei profitti del 4,6%, rispetto al -5,7% di 10 trimestri fa. Ma abbiamo imparando dai risultati pubblicati sono a questo momento? Quando l’inflazione inizia a calare è più difficile per le imprese aumentare i prezzi ma nel frattempo aumentano i salari, con la conseguenza di impattare sui margini e a cascata i profitti. Questo spiega anche l’aumento dei multipli sugli utili Usa che restano su livelli elevati (ricordiamo il P/E dell’S&P 500 tratta sopra le 20x sulle attese 2023). Diversa la situazione in Europa dove le attese di una recessione spinta sono quasi svanite, grazie al minore impatto della crisi energetica, per cui i profitti dovrebbero calare meno delle attese. Una diminuzione di rischio che gli investitori hanno scontato comprando azioni europee e in misura minore americane. Altro dato positivo è l’esposizione dell’Europa verso Cina, molto più alta degli Usa con cui è in corso una guerra fredda. Quindi al netto dei problemi strutturali del Vecchio Continente, ci sono almeno un paio di fattori positivi che allontanano decisamente i timori di una severa recessione e l’aspettativa di ulteriori rialzi del mercato azionario.
L’anno del coniglio fa bene all’Italia
Il 22 gennaio scorso è stato il Capodanno lunare che ha dato inizio all’Anno del Coniglio. I conigli sono un simbolo di buon auspicio, che fa pensare ad un recupero degli asset finanziari cinesi, dopo un 2022 poco fortunato. Secondo David Rees, Senior Emerging Markets Economist, di Schroders l’economia cinese si riprenderà nel 2023, con una previsione di base di crescita del PIL del 5% dal 3% del 2022. La progressiva rimozione delle limitazioni legate al Covid dovrebbe favorire un rapido miglioramento dell’economia cinese. Il settore dei servizi, in particolare, dovrebbe trarne beneficio e ciò potrebbe spingere l’economia a battere le previsioni di crescita. Nel frattempo, la spesa per le infrastrutture è stata sostenuta nel 2022 e dovrebbe sostenere il Pil ancora per un po’, dato che le politiche continuano a essere di supporto. Gli indicatori relativi all’edilizia abitativa potrebbero infine aver iniziato a toccare un punto di minimo e registrare una ripresa nel 2023 da una base molto bassa. Un contesto che vede l’Italia favorita, sia lato export che per il flussi turistici cinesi che nel 2022 sono stato totalmente azzerati.
Meno alternativi
Il ramo di gestione patrimoniale di Goldman Sachs si appresta a ridurre significativamente i $59 miliardi di investimenti alternativi che hanno pesato sugli utili della banca. Julian Salisbury, chief investment officer dell’asset and wealth management, ha dichiarato in un’intervista a Reuters che prevede la dismissione delle posizioni nei prossimi anni e la sostituzione di alcuni dei fondi in bilancio. Maggiori dettagli verranno forniti in occasione dell’investor day del 28 febbraio prossimo. La notizia è un segnale importante di un ritorno alla normalità dopo anni di caccia al rendimento assoluto, e di conseguenza l’aumento della propensione al rischio. La “sbornia” delle criprovalute, che ha coinvolto anche Goldman, dopo una prima fase di rigetto, Bitcoin -78% dal massimo di $69mila e fallimento di Ftx, si sta ricomponendo riportando la liquidità verso asset class tradizionali: bond, oro, ed anche il mercato azionario, in grado di dare ritorni “reali” a fronte di una volatilità contenuta.