Il punto sul mercato di Integrae SIM
“La regola del cielo è la perfezione, la regola dell’uomo è la ricerca della perfezione” (Proverbio cinese)
I banchieri statunitensi gufano Powell. Potrebbe essere questo il senso delle parole rilasciate dai Ceo delle banche commerciali e d’affari che per prime hanno riportato i risultati del quarto trimestre 2022. Il capo di JP Morgan, Jamie Dimon ha elencato una serie di incertezze che gravano sull’economia, tra cui le tensioni geopolitiche e l’inflazione persistente, e annunciato accantonamenti per $1,4 miliardi in previsione di una lieve recessione. Il Ceo Bank Of America, Brian Moynihan che ha riconosciuto un contesto economico sempre più lento. Entrambe le società hanno riportato risultati migliori delle attese, ma hanno chiuso la seduta in territorio negativo. Un flusso di notizie che continuerà a ritmo serrato nel corso di questa stetimana. Martedì sarà il turno di Morgan Stanley e Goldman Sachs, mentre giovedì quello di Procter&Gamble e Netflix. Per quanto riguarda i dati macroeconomici oggi alle 11 è il momento dell’indice Zev in Germania ovvero il termometro dello stato di salute delle imprese tedesche visto in miglioramento sulla rilevazione precedente ma sempre in territorio negativo, mentre martedì, sempre in Germania, il dato sui prezzi al consumo a dicembre: +8,6% la crescita su base annua, -0,8% quella sequenziale. Se le attese fossero confermate, avremmo ulteriori conferme che il picco dell’inflazione è stato raggiunto e la recessione morde poco.
Il bicchiere è mezzo pieno
In una lettera inviata ai propri clienti, gli analisti di Goldman Sachs hanno invitato “sperare nel meglio ma a pianificare il peggio“, sulla base dell’esperienza accumulata nel 2022. Lo scorso anno era infatti partito sotto i migliori auspici, per poi svoltare in negativo con l’arrivo del cigno nero del conflitto tra Ucraina e Russia. Mentre il consenso degli economisti stima, per gli Stati Uniti l’inizio della recessione nel 2023, quelli di Goldman ritengono che gli Usa riusciranno a evitare la contrazione, assegnando solo un un terzo di probabilità a questo scenario grazie ai recenti dati su occupazione e inflazione. In particolare nell’ipotesi di atterraggio morbido ovvero assenza di recessione, Goldman stima una crescita degli utili per azione dell’S&P 500 piatta, poiché la crescita dei ricavi sarà compensata da un calo dei margini. Il consenso invece una crescita degli EPS del 3%. Differenza che pare già scontata nei prezzi e che pone le condizioni per un’inversione di tendenza da parte dei principali indici statunitensi, guidati dal comparto tecnologico, nel corso dell’anno, dopo le perdite accumulate nel 2023. Questo ovviamente, in assenza di un nuovo cigno nero.
Ombre cinesi
Secondo uno studio cinese citato da Class Cnbc, ci sarebbero 900 milioni di persone contagiate dal Covid. Effetti del passaggio dalla fine della politica zero Covid, al liberi tutti. Il Partito Comunista, nel corso del 2022 si “vantava” dei risultati raggiunti con la propria strategia di lotta alla pandemia, con un bassissimo numero di morti. Secondo le ultime stime, sempre non ufficiali, i decessi sarebbero oltre 1 milione. Come nelle “moderne” democrazie, Xi Jinping, ha usato tutte le leve della comunicazione elettorale per ottenere il terzo mandato e fare piazza pulita degli avversari politici, ma una volta tornato al Governo ha dovuto cedere, alla piazza e alla realtà. Nonostante le morti, il clima di fiducia nel Paese è però in miglioramento, con previsioni di ritorno alla crescita pre pandemia entro fine anno. Nel terzo trimestre l’economia cinese potrebbe crescere come mai accaduto nel recente passato (stima +5/6%) ma nel frattempo ci sarà la traversata del deserto. Nel nel mese di dicembre infatti, le esportazioni hanno evidenziato una frenata come non si vedeva dai tempi del Covid: -10% su base annua. Dato sui cui pesa la fine del lockdown e l’ondata di malati. Anche l’inizio del 2023 non dovrebbe invertire la tendenza, con il periodo di capodanno lunare che aumenterà ulteriormente le possibilità di contagio. La Cina gioca un ruolo fondamentale per lasciarci definitivamente alle spalle la Pandemia e iniziare un nuovo periodo di crescita. Ma le ombre sul futuro sono ancora tante.