Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Più di tutto mi ricordo il futuro” (Salvator Dalì)
Se il buon giorno si vede dal mattino. La tradizione sostiene che se le prime sedute del mese di gennaio sono positive, per le Borse l’anno si comporterà di conseguenza. La statistica, prendendo in considerazione gli ultimi 30 anni, mostra invece che questa regola è vera nel 67% dei casi. Il 2023 è quindi iniziato sotto buoni auspici ma occorre fare attenzione a non farsi prendere dall’entusiasmo. I mercati si stanno posizionando su due scenari: fine della politica monetaria restrittiva e rotazione settoriale. In quest’ultimo caso: tecnologia, dopo il sell-off del 2022 e consumi discrezionali guidati dalla riapertura della Cina al mondo e quindi flussi turistici dal Paese asiatico verso le mete preferite per lo shopping. Neanche le ultime dichiarazioni di Jerome Powell, che ha confermato la politica monetaria restrittiva, hanno scalfito il mood positivo. Questa settimana mancano dati macro di rilievo (oggi attenzione alle scorte di petrolio in Usa attese in forte calo) per cui almeno sino a venerdì, quando inizierà la stagione delle trimestrali, la volatilità potrebbe calare, favorendo un consolidamento del trend in atto.
C’è fiducia nell’Italia
Il prossimo 12 gennaio il Ministero del Tesoro offrirà in asta BTp a 3 e 7 anni per un importo compreso tra €6 e 7 miliardi. La prima operazione di rifinanziamento del nostro debito nel nuovo anno, durante il quale dovranno essere raccolti circa €260 miliardi di titoli di stato. Attualmente la curva dei tassi italiani è abbastanza piatta (in Usa e Germania la curva è addirittura inclinata), aspetto che dovrebbe attirare molti investitori alla ricerca di rendimento, ma senza esporsi a duration elevate. Il segnale che il nostro Paese non viene considerato a rischio come invece vorrebbero farci “credere” una fetta di economisti anglosassoni, citati dal Financial Times. Se per il mercato azionario il nuovo anno è iniziato sotto buoni auspici, ci sono le condizioni affinché accada la stessa cosa anche nel comparto obbligazionario. Gli esperti segnalano comunque un approccio prudente, improntato alla diversificazione, indirizzandosi verso le emissioni da parte di società esposte anche al mercato azionario.
La recessione non frena il futuro
Per Goldman Sachs la recessione nell’eurozona sarà evitata, per la world bank invece nel 2023 avremo una crescita zero. Segnali discordanti sul futuro che non stanno impedendo di pianificare nuovi e importanti investimenti. Secondo indiscrezioni la startup Open AI, e il suo software innovativo ChatGpt, hanno attirato l’attenzione di Microsoft pronta a investire $10 miliardi nel chat bot in grado di scrivere testi con costruzione e sintassi praticamente indistinguibili da quelle umane (e per questo vietato nelle scuole e nelle università statunitensi). Oggi la startup fa soldi vendendo agli sviluppatori la propria tecnologia su licenza. Quindi, pochi ricavi con buona marginalità. La scommessa di Microsoft è di integrarla nella propria offerta per farla scalare anche sul piano dei ricavi: obiettivo $1miliardi di dollari. In questa ipotesi la società potrebbe valere, alla fine del processo di integrazione e con le sinergie, sino a $30 miliardi. Una scommessa molto rischiosa anche considerato che nel 2021, Open AI era già stata valutata $12 miliardi, ed oggi si parla di un importo inferiore. Dall’altro lato della medaglia Coinbase ha annunciato un piano di ristrutturazione con il taglio di circa 1.000 dipendenti e costi per $150 milioni. Il titolo ha reagito bene: +12% ieri, dopo il -82% del 2022. Il risultato della perdita di fiducia, causato dal fallimento di Ftx, che si sta ripercuotendo su tutto il comparto, sebbene non collegato ovvero con modelli di business diversi rispetto a quello dell’exchange fondato da Sam Bankman-Fried.