Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Quando piove condivido il mio ombrello, se non ho l’ombrello condivido la pioggia” (Enrique Ernesto Febbraro)
La settimana inizia sotto il segno delle festività. Nonostante i mercati resteranno sempre aperti, gli operatori potrebbero essere meno attivi per effetto delle ferie pre natalizie. Pochi quindi i dati macro in uscita, in attesa della settimana che inizierà il 12 dicembre quando si riuniranno Fed e Bce. Tra le statistiche di maggiore rilevanza segnaliamo oggi la diffusione dell’indice ISM non manifatturiero in Usa a novembre atteso a 53,1 punti, ovvero sempre sopra la soglia che delimita l’espansione, dalla recessione dell’economia reale. Giovedì alle 13:00 è invece atteso un discorso della Presidente della Bce Christine Lagarde, mentre alle 14:30 le richieste settimanali iniziali di sussidi di disoccupazione in Usa, attese in leggero aumento sulla rilevazione precedente. Infine venerdì, sempre alle 14:30 è il momento dell’indice dei prezzi alla produzione in Usa a novembre: previsto un aumento dello 0.2%, stabile sul dato del mese precedente.
Un mercato delicato
E a rischio il rally di natale? L’aumento dei tassi di interesse non riesce a frenare il mercato del lavoro. L’ultimo dato sull’occupazione in Usa ha sorpreso negativamente, nel senso l’occupazione è forte mantenendo elevate le pressioni inflattive sulla parte core, ovvero di fondo. La Fed quindi, nonostante le recenti dichiarazioni “colomba” di Powell, molto probabilmente manterrà un approccio “poco accomodante” della politica monetaria. Gli aumenti saranno ricalibrati, ma sempre aumenti ci saranno. Possibile quindi un ridimensionamento del rally delle Borse che da settembre sono cresciute in media 20%. Il potenziale di rialzo nel breve periodo potrebbe quindi essere limitato, con un inizio 2023 in salita. Secondo IG Market gli investitori sono anche stanchi di assistere alla volatilità sulle aspettative dei tassi di interesse. Non è sano che ci sia correlazione diretta tra mercato obbligazionario e azionario. Per la società di investimenti è verosimile un calo dei profitti del 20% nel 2022, ma questo non sarebbe ancora fattorizzato nei prezzi. Columbia Threadneedle Investments, ha invece sottolineato, come il 2023 potrebbe avere diverse sfumature trascinandosi dietro gli accadimenti del 2022. Una differenza importante potrebbe essere quella tra Usa ed Europa in termini di rischio recessione. Nel primo caso non è detto che possa verificarsi una recessione duratura e profonda, cosa che, a giudizio degli esperti, si verificherà probabilmente in Europa, dove incide anche l’impossibilità di prevedere l’evolversi del conflitto in Ucraina.
Small Cap linfa di Piazza Affari
La Borsa Italiana saluta un altro titolo: Dea Capital, su cui il socio di maggioranza De Agostini ha annunciato un’Opa al prezzo di €1,5 , +30% sul valore pre annuncio. Non una bella notizia per il nostro mercato dei capitali se non per il segnale operativo che, quando l’Opa è volontaria e finalizzata per il delisting, il premio pagato è di circa il 30%. Un appeal speculativo per altri dossier sul campo. Ma per una società che lascia altre sono pronte ad entrare sul listino. E’ questo il caso di Saccheria Frenceschetti che lo scorso 22 novembre ha effettuato la comunicazione di pre ammissione al listino Euronext Growth Milan. La società è accompagnata in Borsa da Integrae Sim, che svolge il ruolo di Euronext Growth Advisor (EGA) e Global Coordinator. Ma nel corso del 2022 sono ben 18 le società che hanno fatto il proprio ingresso nel listino EGM, e tra queste ben 8 con il supporto di Integrae Sim, rispetto alle 16 quotate sul mercato principale (Euronext Milan) che hanno abbandonato, o hanno annunciato di volerlo fare. Le small cap si confermano quindi la linfa vitale della Borsa Italiana.