Il Punto Sul Mercato di Antonio Tognoli 23.07.2021
עדיף אונקיית מזל מאשר קילו זהב. Meglio un’oncia di fortuna che una libbra d’oro.
Giornata densa di notizie quella di oggi. Sono in uscita i dati PMI manifatturiero e servizi relativi a luglio di Germania (alle 9:30), Europa (alle 10:00) e USA (alle 15:45). Come noto, gli indici PMI sono usati dagli investitori per capire cosa pensano i responsabili degli acquisti riguardo il futuro dell’industria manifatturiera. I risultati tendono ad indicare il sentiment di mercato e quindi dare un’idea di base agli investitori sulla direzione futura dello stesso. Anche se non dovrebbero esserci sorprese, è’ facile prevedere che a ridosso dell’uscita dei dati, la volatilità tenda a crescere.
Tutte le principali economie sono in fase di ripresa, anche se l’euforia che ha caratterizzato la primavera, che ben si è riflessa sui mercati finanziari, si è un po’ affievolita, complici i timori di una nuova ondata di contagi e le incertezze economiche e finanziarie che questa si porterebbe dietro. Le banche centrali e i governi hanno ben guidato la politica economica, seppur con qualche ritardo, fornendo liquidità e dando fiducia al sistema economico e per questa via scongiurando quella che avrebbe potuto essere la più grande depressione economica di tutti i tempi.
Ne siamo fuori? Non ancora, ma la strada percorsa sino ad ora è quella giusta. Occorre scrivere nuove regole (sociali ed economiche) cercando di anticipare le mosse di un nemico che non si fa imbrigliare e viaggia molto più veloce di qualsiasi regola. Lo stesso vale per gli investimenti, che comunque non disdegnano mai quell’oncia di fortuna a discapito della libbra d’oro. La differenza è che il rischio finanziario derivante da una nuova ondata di contagi è diversificabile, quello economico e sociale, no. Diversificazione che deve però essere “consapevole”: non puoi ridurre il rischio complessivo del tuo portafoglio se non conosci quello che compri e non sei consapevole dell’orizzonte temporale del tuo investimento (più un’altra serie di altre cose).
La parola d’ordine è quindi sempre quella: diversificazione.