Il punto sul mercato di Antonio Tognoli
Un uomo può uccidere un fiore, due fiori, tre… Ma non può contenere la primavera (Mahatma Gandhi).
Nessun dato interessante per i mercati in uscita oggi. Il piatto forte sarà domani. Siamo entrati nel secondo trimestre dell’anno con una visibilità economica peggiore rispetto all’inizio del 2022. Questi, a nostro giudizio, i rischi e le opportunità al momento visibili che ci terranno compagnia almeno fino alla fine dell’anno:
1. Inflazione: anche nella rimanente parte del nel 2022 riteniamo che rimarrà come un problema endemico, sia negli USA che in Europa:
2. Materie Prime e fonti energetiche. Guerra permettendo, nell’ultima parte del 2022 l’offerta di materie prime dovrebbe normalizzarsi, dopo il calo di forniture e il contestuale aumento dei prezzi che hanno caratterizzato il 2021. Restano aperte le incertezze degli effetti della guerra e delle tensioni politico-militari tra Russia e Nato sull’Ucraina, nonchè quelle legate alle fonti energetiche. In quest’ambito crediamo che nei prossimi 12 mesi si giocherà una partita decisiva su numerosi tavoli, tra cui uno in particolare riguarderà il nucleare. Mentre nella UE si vorrebbe inserire anche l’atomo, oltre al gas, come fonte “green”, l’anno si è aperto con l’annuncio della Francia di volere chiudere 15 centrali nucleari con riflessi importanti sull’Italia che acquista energia oltreconfine. Prevediamo un’elevata tensione, perché non c’è omogeneità di vedute tra Europa, Cina, Russia e Stati Uniti. Il prevedibile calo dei prezzi del petrolio a crisi Ucraina risolta, dovrebbe portare ad una normalizzazione dell’inflazione energetica nei successivi 12 mesi e ad un maggiore reddito reale disponibile a vantaggio della crescita del PIL;
3. Investimenti sostenibili. I criteri ESG sono diventati ormai uno standard. Due sono gli indicatori di cambiamento che a nostro avviso possono decidere l’evoluzione economica dell’ultima parte del 2022: gli investimenti in energia rinnovabile e il sostegno dato alle imprese virtuose che investono in innovazione e protezione dell’ambiente. Su questi temi le banche europee guidate dalla BCE sono molto impegnate e la governance in ambito ESG è uno dei temi importanti che stanno caratterizzando il 2022. Dopo la pausa derivata dalla pandemia ed a crisi Ucraina terminata, sarà infatti necessario riprendere il lavoro dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. L’UE stima in circa 180 miliardi di euro l’anno il finanziamento verso il Green Deal UE nel periodo 2022-2027;
4. Tecnologia e innovazione. Lo scorso anno è partita la corsa agli investimenti nel Web 4.0 e nel metaverso. Il 2022 è l’anno cruciale per scoprire come si va e dove si va, con quali aziende, con quali tecnologie vincenti e quali sconfitte. Ci aspettiamo a breve un web dove niente sarà più gratuito, ma tutto avrà un prezzo. In questo ambito ci viene in aiuto il trend descritto da Bloomberg che segnala un 2022 con una Apple molto più forte in termine di nuovi prodotti ma soprattutto aggressiva con la nuova piattaforma per il metaverso in concorrenza con quella di Meta e Microsoft;
5. Salute. Ufficialmente riconosciuta dall’OMS, la sindrome Long Covid è la realtà che ci accompagnerà fino alle fine del 2022. Una folta platea di persone guarite dal COVID-19, ma che non possono riprendere la loro vita normale per diversi sintomi debilitanti rappresenta un problema che dovrà essere affrontato anche dal punto di vista economico e del lavoro. Infatti, richiederà sempre maggiori investimenti in strutture di ricerca e analisi. A metà del 2022 dovrebbero arrivare i primi risultati di alcune ricerche per curare il Long Covid;
6. Spazio. L’economia spaziale è in piena espansione e dovrebbe valere un trilione di dollari entro il 2040, secondo le stime di Morgan Stanley. Nel 2021 si sono contati 64 voli spaziali commerciali, più del doppio del numero degli ultimi anni e nel 2022 questo numero è destinato ad aumentare significativamente. La crescita del business spaziale e aerospaziale privato apre una serie di possibilità economiche, dai nuovi mercati per le imprese, alle opportunità di lavoro (400.000 secondo le ultime stime, ma si prevede che saliranno a 1,5 milioni o più in futuro). Le società di private equity e venture capital sono già attivissime e pronte ad investire ulteriormente nelle aziende spaziali;
7. il NGeu e il PNRR. Gli investimenti del nostro Paese previsti dal PNRR a partire dal 2022 e fino al 2026 sono pari ad oltre 220 miliardi di euro. L’agenda di riforme è piuttosto ambiziosa e prevede diversi ambiti di intervento che sono: la pubblica amministrazione, la giustizia, la semplificazione e la competitività. Vedremo se il rallentamento economico in atto in tutto il mondo a causa delle guerra, condurrà ad un aumento del NGeu e di riflesso del PNRR.
Di fatto, abbiamo indicato quali saranno i settori e le imprese su cui puntare per un investimento redditizio nei prossimi anni. Sono tutte quelle imprese in grado di aumentare i prezzi finali di vendita ad un aumento dei costi di produzione. Ma anche quelle che producono di materie prime, quelle ESG compliant, quella della cura alla persona e della salute, le imprese che investono nell’economia spaziale e nella produzione di energia rinnovabile.
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