Il punto sul mercato di Antonio Tognoli 02.09.2021
Gli affamati ed i disoccupati sono il materiale con il quale si edificano le dittature.
Venerdì alle14:30 saranno comunicati i dati sulla disoccupazione USA, monitorati molto attentamente dalla FED. Se l’avvio ufficiale del tapering (ufficiosamente è già operativo attraverso i reverse repo, con i quali la FED vende titoli e con il Tesoro che si appresta ad emettere più titoli e raccogliere la liquidità in eccesso creata lo scorso anno) è funzione della crescita economica e dell’inflazione, il rialzo dei tassi successivo, che se le cose vanno bene sul fronte Covid vedremo nel secondo semestre del 2022, è funzione del raggiungimento della “piena occupazione”.
Non è una impresa facile per la FED tenere a bada l’inflazione, che per il momento è accettata bene dai mercati finanziari, ma che comincia a dare fastidio all’amministrazione Biden che infatti ha aumentato il valore dei sussidi alimentari concessi a oltre 40 milioni di americani e ha dichiarato di essere disposta a scendere a patti con l’IRAN per far scendere il valore del petrolio e per questa via raffreddare la crescita dei prezzi.
Insomma, l’inflazione potrebbe dare più fastidio ai mercati di quello che si pensa, alla luce soprattutto dell’aumento dei rendimenti della parte lunga della curva. Lo scenario di minore liquidità prospettica e la robusta crescita economica, pur in presenza di un probabile aumento di volatilità, dovrebbero favori i titoli ciclici.
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