EURONEXT GROWTH MILAN – La performance a un anno dallo scoppio della guerra
E’ passato un anno dallo scoppio del conflitto tra Russia ed Ucraina ed è tempo di bilanci. Dal punto di vista Borsistico abbiamo riscoperto la volatilità che ha condizionato i mercati per buona parte dell’anno precedente, tornando in zone di relativa tranquillità solo alla fine del 2022. Può sembrare paradossale, ma i primi due listini per performance sono stati la Turchia (+174%) e la Russia (+25%). Ma se nel primo caso la valuta ha subito una decisa svalutazione (-34%), nel secondo, il rublo si è rivalutato del 10% rispetto al biglietto al dollaro.
La guerra non scalfisce Piazza Affari
In questo contesto la Borsa di Milano, insieme alle altre piazze finanziarie europee, dopo le pesanti perdite iniziali ha progressivamente recuperato terreno sino a guadagnare il 10%, rispetto ai valori dell’inizio del conflitto. A trascinare al rialzo il nostro indice il buono stato di salute dell’economia che si è riflesso sui profitti delle società, allontanando i timori di una recessione nell’ultima parte del 2022. In particolare il settore bancario, che pesa molto sul nostro listino in termini di capitalizzazione, ha beneficiato anche del rialzo dei tassi di interesse che ha favorito un ritorno in positivo del margine di interesse, dopo anni di stagnazione.
Small cap in ritardo ma…
Diverso il comportamento dell’indice delle Small Cap, ovvero l’FTSE Italia Growth, che nell’ultimo anno ha perso il 7% circa. Un movimento che riflette le preoccupazioni degli investitori per i fondamentali del piccole e medie imprese, più esposte delle large cap al forte aumento dei costi energetici che si è verificato nel corso del terzo trimestre e che si è ridimensionato solo verso la fine dell’anno scorso. I risultati di bilancio in uscita a fine marzo prossimo, saranno quindi importanti per capire come effettivamente la crisi energetica abbia impattato sui fondamentali delle Pmi, e in caso di sorprese positive, portare a un recupero del gap accumulato.
I best performer dell’anno del conflitto
Di seguito riportiamo i titoli, oggetto di copertura da parte di Integrae Sim che hanno battuto l’indice di riferimento nel corso dell’ultimo anno. Sottolineiamo che ai primi tre posti ci sono società appartenenti al settore del lusso, energie rinnovabili e infrastrutture, tra i principali beneficiari degli effetti del conflitto (autosufficienza energetica e spesa pubblica) e la fine della pandemia (consumi discrezionali)
Di seguito i nostri giudizi sulle prime 3 società in classifica.
FOPE è un’azienda orafa italiana protagonista nel settore della gioielleria di alta gamma. Sul titolo Integrae SIM ha una raccomandazione (BUY).
Per leggere il documento completo della nostra ricerca, comprensivo delle informazioni previste dalla normativa di riferimento, clicca qui:
Altea Green Power è un’azienda fornitrice di impianti per la produzione di energia nel rispetto dell’ambiente e integratore di servizi per un’assistenza completa durante tutte le fasi della realizzazione e gestione di impianti green.
Sul titolo Integrae SIM ha una raccomandazione (BUY), target €5,00 (upside potential +76%)
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Circle è una società specializzata nell’analisi dei processi e nello sviluppo di soluzioni di automazione e per la digitalizzazione del settore portuale e della logistica intermodale.
Sul titolo Integrae SIM ha una raccomandazione (BUY), Target price €5,00 (Upside Potential +17%).
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