DEODATO.GALLERY – Un dialogo tra arte, paesaggio e pubblico nello spazio di Malpensa

Deodato, galleria tra le più attive nella promozione della fotografia contemporanea, ha annunciato l’apertura della mostra White Entropy di Jacopo Di Cera, ospitata dal 4 dicembre 2025 al 31 marzo 2026 nello spazio espositivo PhotoSquare dell’Aeroporto di Milano Malpensa. L’iniziativa, parte del programma dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, propone una lettura inedita del paesaggio alpino attraverso fotografia zenitale e installazioni immersive. La montagna diventa una presenza fragile e osservante: il bianco come purezza e silenzio si intreccia con l’entropia, metafora del tempo e della trasformazione, restituendo un dialogo complesso tra natura e intervento umano.

Nel contesto di uno spazio di transito come l’aeroporto, l’installazione site-specific del ghiacciaio del Monte Bianco introduce un momento di sospensione. Il pubblico è invitato a camminare su una grande stampa fotografica che muta sotto i passi dei visitatori, trasformando l’opera in un dispositivo di consapevolezza ambientale. La mostra diventa così un’esperienza fisica e riflessiva, capace di far percepire il peso delle azioni quotidiane sugli ecosistemi naturali.

Il percorso con Deodato Arte e il consolidamento della ricerca di Di Cera

Con White Entropy, Jacopo Di Cera prosegue una ricerca che negli ultimi anni ha trovato nella collaborazione con Deodato Arte una piattaforma di dialogo e visibilità internazionale. La galleria ha accompagnato l’artista in diversi progetti dedicati ai temi sociali e ambientali, dalla serie Fino alla Fine del Mare ai lavori presentati alla Dubai Art Fair 2025. La mostra di Malpensa rappresenta un ulteriore capitolo di questo percorso, portando nel contesto pubblico dell’aeroporto un linguaggio che unisce fotografia, installazione e riflessione concettuale.

Il calendario espositivo si arricchirà nel gennaio 2026 con una nuova personale di Di Cera negli spazi principali di Deodato Arte. Questa occasione permetterà di approfondire l’evoluzione della sua poetica e di osservare come l’indagine sul paesaggio e sui processi di trasformazione centrali in White Entropy si integri con il lavoro più ampio dell’artista. Per i collezionisti e gli appassionati rappresenta un momento utile per seguire da vicino uno dei linguaggi visivi più coerenti e maturi del panorama fotografico contemporaneo, in un saldo rapporto tra ricerca artistica e progettualità curatoriale.

Il nostro giudizio

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