Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Se si guarda troppo fisso una stella, si perde di vista il firmamento” (Edgan Allan Poe)
Dopo gli Agnelli se ne vanno pure i Della Valle. DeVa Finance, società finanziaria interamente detenuta dall’imprenditore toscano, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto volontaria (OPA) totalitaria sulle azioni Tod’s. L’offerta riguarda il 25,55% del capitale sociale ed è finalizzata ad ottenere la revoca delle quotazioni dal mercato Euronext Milan di Borsa Italiana. Il prezzo d’Opa è stato fissato €40 per azione, pari a un premio del 20,3% sulla chiusura pre annuncio, e oltre i target degli analisti che si posizionano intorno ai €33. Una buona notizia per gli azionisti, meno per la Borsa di Milano che perde un brand che ha fatto la storia della moda italiana. La sfida, per Piazza Affari, è accogliere nuove imprese di eccellenza. E’ questo il caso di SIAV, società Benefit leader in Italia nel settore dell’Enterprise Content Management, le cui azioni ordinarie iniziano oggi le negoziazioni in Borsa dopo aver concluso con successo il collocamento del valore di €5,0 milioni. Si tratta della quindicesima ammissione del 2022 su Euronext Growth Milan, la sesta per Integrae SIM.
L’Opec se desta
L’alleanza dei 23 principali produttori di petrolio ha annunciato la decisione di aumentare la produzione di 100mla barili al giorno. Importo che non soddisfa le aspettative del mercato, in particolare di Joe Biden che aveva chiesto uno sforzo ben maggiore, ma fa capire come i produttori abbiano preso atto del fatto che un prezzo del greggio troppo elevato possa essere causa di recessione, impattando direttamente sui loro profitti futuri. Un segnale in questo senso è arrivato dal dato sulle scorte di greggio in USA che secondo la Energy Information Administration, sono inaspettatamente salite la scorsa settimana. La reazione del mercato è stata immediata: il contratto future WTI è sceso ai minimi da 3 mesi a un passo dai 90 dollari. Un contesto che nel complesso consolida le aspettative di una riduzione del tasso di inflazione e di conseguenza un allentamento della politica monetaria restrittiva.
Aria di rally
La visita lampo di Nancy Pelosi a Taiwan ha prodotto meno danni delle attese. Anzi, la reazione “contenuta” della Cina alla presunta provocazione ha fatto capire come la prospettiva di un allargamento del conflitto in Ucraina all’estremo oriente, sia poco probabile. Una notizia “positiva” per gli investitori che si aggiunge all’ulteriore calo del prezzo del petrolio, sceso oramai del 30% dai massimi del marzo scorso, e i primi annunci di licenziamenti da parte delle corporate americane. Tra queste alcune big tech come Tesla, che ha tagliato i 200 dipendenti di Autopilot, Shopify che ha licenziato il 10% della propria forza lavoro e Robin Hood, che ha comunicato di avere in corso una riduzione di quasi un quarto del personale dopo avere registrato, nel quarto trimestre un calo del 44% del fatturato. Se main street piange, Wall Street festeggia con l’S&P 500 tornato sui prezzi dello scorso anno a giugno, che equivalgono a un recupero del 50% della perdita accumulata dai massimi pre-scoppio del conflitto in Ucraina. Piazza Affari si muove di conseguenza, oramai prossima alla soglia psicologica dei 23mila punti. Ulteriore slancio potrebbe arrivare nella giornata di oggi: alle 14:30 sarà diffuso il dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione in USA viste a 259mila unità dalle 256mila precedenti.