Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Il falco in picchiata spezza in due il corpo della preda, perché colpisce con precisione” (Sun Tzu, L’arte della guerra)
Generalfinance, società specializzata in operazioni di factoring, ha debuttato in Borsa sul segmento STAR (la prima da inizio anno), senza infamia e senza lode. Chiusura in linea con il prezzo di collocamento a €7,20. Molto meglio è andato il collocamento: +70% rispetto all’Offerta con una raccolta che sfiora i 40 milioni. Oggi è invece il turno di De Nora. Una bella notizia per il sistema delle PMI che continuano a raccogliere capitali nonostante la volatilità del Mercato. Per Integrae SIM la conferma del successo del proprio posizionamento competitivo che la vede ai vertici per numero di IPO concluse con successo sul mercato Euronext Growth Milan. In questo contesto ci avviciniamo alla chiusura del semestre: l’indice FTSE Mib si è riportato sotto i 22mila punti, soglia a cui restano appese le speranze di restare nel bull market.
Gradualità od opzionalità? Questo è il problema
Le ultime dichiarazioni della Lagarde, rilasciate nel corso del vertice di Sintra in Portogallo, sono state, a nostro parere, ancora una volta, confuse. Nel tentativo di interpretare il “complesso” pensiero della governatrice riteniamo che non ci sarà un pilota automatico per l’aumento dei tassi. Più incerto sarà lo scenario sulla Congiuntura, più lento il ritmo di rialzo, a prescindere dall’andamento dell’inflazione. La BCE ha infatti solo un obiettivo: tenere il costo della vita sotto controllo, per questo può permettersi di essere più colomba che falco, per evitare che le fibrillazioni portino ad aumenti degli spread accelerando il passo verso la recessione. Una cosa è invece abbastanza chiara: il 21 luglio arriverà lo scudo antispread.
Powell falchetto
Il Mercato si aspettava delle rassicurazioni che sono arrivate solo in parte. Secondo Powell portare l’inflazione al target potrebbe essere doloroso, ovvero il ritmo di rialzo dei tassi potrebbe essere moderato, se serve, ma non è detto che basti per avere un atterraggio morbido. La FED, a differenza della BCE, non ha infatti solo l’obiettivo di contenere l’inflazione ma anche quello di mantenere gli USA lungo un sentiero di crescita. Con i salari ai massimi e la piena occupazione Powell può permettersi di alzare velocemente il costo del denaro senza compromettere l’espansione dell’economia. Attenzione però nell’ultimo trimestre il PIL americano ha fatto segnare un calo dell’1,6%, peggio delle attese: un segnale per i falchi ad essere falchetti? Nel frattempo Wall Street si appresta a chiudere il peggior semestre dal 1970.
Il club dell’inflazione
In attesa del dato sull’eurozona, i Paesi europei stanno rilasciando i dati nazionali sul costo della vita. In Germania la situazione pare ancora sotto controllo, mentre la Spagna è entrata prepotentemente nel club dei Paesi con inflazione a doppia cifra, 10,2% la crescita su base annua nel mese di maggio. L’Estonia addirittura sopra il 20%. A livello macro la giornata di oggi vede in calendario il PIL annuale nel primo trimestre nel Regno Unito (atteso +8,7% su base annua), la variazione della disoccupazione in Germania a giugno (vista in calo di 6mila unità), e le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione (+228mila unità). Infine alle 15:30 nuovo discorso di Christine Lagarde. Prepariamoci…