Il punto sul mercato di Integrae SIM

«La chiarezza è il miglior antidoto all’incertezza» (Seneca)
Le borse europee hanno chiuso la seduta di martedì in modo misto: Stoxx 600 +0,1%, FTSE 100 -0,1%, DAX +0,5%, CAC -0,3%, FTSE Mib +0,22%. I riflettori sono rimasti accesi sul possibile cambio al vertice della Federal Reserve, con diverse testate che continuano a indicare Kevin Hassett come favorito per sostituire Jerome Powell. In Europa l’attenzione si è spostata sulla riunione del Comitato per la Stabilità Finanziaria della Bank of England, che ha ridotto il requisito patrimoniale primario per le banche al 13% degli attivi ponderati per il rischio, lasciando invariato il cuscinetto anticiclico al 2% e il coefficiente di leva al 3,25%. Sul fronte della politica fiscale britannica, nuove turbolenze dopo le dimissioni del capo dell’OBR, Richard Hughes, travolto dalle polemiche per l’errore nella gestione delle anticipazioni sul bilancio e per il presunto uso improprio delle previsioni da parte del Cancelliere Reeves a sostegno dell’aumento delle imposte.
Mercato sempre più sensibile al tema IA
A Wall Street la seduta si è chiusa con una crescita moderata: Dow Jones +0,39%, S&P 500 +0,25%, Nasdaq +0,59%, mentre il Russell 2000 ha registrato un lieve calo dello 0,17%. Dopo la flessione di inizio dicembre, i titoli tecnologici hanno guidato il recupero, insieme ai comparti più volatili e ai titoli prediletti dagli investitori retail. La narrativa più rilevante riguarda la crescente turbolenza del settore dell’intelligenza artificiale: il lancio del nuovo chip ad alte prestazioni di Amazon e il “codice rosso” dichiarato dal numero uno di OpenAI per accelerare il miglioramento di ChatGPT hanno aumentato la volatilità e la dispersione dei prezzi all’interno del settore. Il rimbalzo delle criptovalute ha inoltre contribuito a rafforzare il sentiment di mercato. Quanto ai consumi, le vendite di Cyber Monday hanno sorpreso positivamente, pur confermando il divario ormai evidente tra famiglie ad alto reddito e gruppi più vulnerabili.
Prospettive 2026, Europa favorita?
Secondo un sondaggio Reuters, il Stoxx Europe 600 potrebbe salire dell’11% raggiungendo quota 623 entro fine 2026, grazie alla combinazione di stimoli fiscali tedeschi, rotazione dagli Stati Uniti verso mercati meno esposti ai dazi e valutazioni ancora competitive. Franklin Templeton vede un quadro simile, sostenuto da tre forze strutturali che definiranno il prossimo decennio: forti investimenti nelle infrastrutture per l’intelligenza artificiale, crescente utilizzo degli strumenti di risparmio alternativi da parte del pubblico e un contesto di politica fiscale espansiva che manterrà i tassi reali più elevati. Goldman Sachs prevede inoltre un ritorno delle società di qualità nel 2026, dopo la peggior performance relativa del 2025, grazie a un mix di rallentamento della crescita globale, rendimenti obbligazionari in calo, stabilizzazione dell’euro e maggiore diversificazione se la corsa dell’IA dovesse rientrare.