Il punto sul mercato di Antonio Tognoli 22.07.2021
不改變的只是最高的聖人或最無知的傻瓜. Chi non cambia è solo il saggio più elevato o lo sciocco più ignorante.
Oggi alle 13:45 la BCE renderà note le decisioni di politica monetaria e alle 14:30 la presidente Lagarde terrà la conferenza stampa. E’ il primo consiglio direttivo dopo la revisione strategica sull’inflazione: da prossimo ma inferiore al 2% (in vigore dal 2003) a target simmetrico intorno 2% nel medio termine. Potrebbe sembrare una questione di lana caprina, ma in realtà non lo è. Simmetrico, significa che deviazioni in positivo o in negativo dall’obiettivo di inflazione saranno considerate ugualmente indesiderabili da parte della Banca centrale europea. E’ qualcosa di simile, ma crediamo molto più intelligente, di quello che sta facendo la Fed che potrebbe essere costretta a cambiare strategia. Una crescita dei prezzi come quella sperimentata dagli USA imporrebbe infatti quantomeno più cautela. Ma come sappiamo, la Fed sta facendo di tutto per non toccare i tassi prima delle elezioni di novembre 2022.
Le attese circa la conferenza stampa della BCE, riguardano le modalità attraverso le quali i principi generali, definiti all’unanimità dal consiglio, verranno tradotti in modo pratico. Ci si attende per esempio una modifica della forward governance, che dovrà considerare le necessità di un’azione di politica monetaria maggiormente incisiva in un contesto di rendimenti prossimo allo zero o negativi come quello attuale e che potrebbe comportare un periodo, più o meno lungo, in cui l’inflazione risulti al di sopra del 2%. Sono inoltre attese indicazioni sul programma di acquisto di titoli (App), che ha preso avvio con Draghi e che ora prevede acquisti per 20 miliardi di euro al mese. Sarà invece probabilmente rinviata tra settembre e dicembre la discussione sul prolungamento del Pepp oltre marzo 2022, che al momento vede l’acquisto di titoli pari a 80 miliardi di euro al mese. Si vuole meglio capire l’impatto che la variante delta avrà sul trend economico.
La decisioni della BCE sul cambio di paradigma relativo all’inflazione, segnalano una commissione orientata a mantenere una politica espansiva più a lungo di quanto previsto in precedenza. I mercati, però, non hanno apprezzato fino in fondo la positiva novità. Le aspettative di inflazione dell’area euro sono scese di circa 0,2 punti percentuali nell’ultimo mese, con la curva dei rendimenti che ha continuato la sua flessione, senza però grandi strappi, dopo il relativo irrigidimento dei primi mesi dell’anno. La curva è diventata più piatta nella parte breve, senza però raggiungere i minimi toccati a fine 2020. Segnale che indica le positive aspettative degli operatori sulla ripresa economica, accompagnata da una ripresa dell’inflazione. La domanda che tutti vorrebbero porre alla presidente Lagarde, è se la BCE si ritenga soddisfatta delle condizioni finanziarie attuali. Tra tutte le incertezze, appare però evidente come da oggi la politica monetaria Europea inizia una nuova fase.
Rimanere investiti e diversificare gli investimenti rimane la parola d’ordine.