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Insights 20 Ott 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

«La fiducia si costruisce in anni e si perde in un istante» (Napoleone Bonaparte)

Le borse europee hanno chiuso in territorio positivo la prima seduta della settimana: STOXX 600 +1,1%, FTSE 100 +0,6%, DAX +1,9%, CAC +0,4%, FTSE Mib +1,52%. I listini hanno recuperato terreno grazie alla buona tenuta del comparto lusso e al rimbalzo dei titoli industriali, mentre l’attenzione è rimasta focalizzata sul declassamento del rating della Francia da parte di S&P, da AA- ad A+.

L’agenzia ha motivato la decisione con la sospensione della riforma delle pensioni, che indebolisce la traiettoria di consolidamento fiscale. Nonostante il premier Lecornu sia sopravvissuto a due voti di fiducia la scorsa settimana, le concessioni politiche per ottenere il sostegno dei Socialisti hanno compromesso la credibilità della strategia di bilancio.

Sul fronte settoriale, in evidenza il comparto Lusso & Personal Goods, trainato da Kering, balzata dopo la vendita del business beauty a L’Oréal per €4 miliardi. Bene anche Aerospace & Defense, che ha contribuito al recupero del comparto Industrial Goods & Services, dopo i ribassi legati alle indiscrezioni su colloqui di pace tra Trump e Putin. Tuttavia, il vertice tra Trump e Zelenskiy ha mostrato che il percorso verso un cessate il fuoco resta complesso, con Kiev che ha respinto la proposta di congelare il conflitto sulle linee attuali. Jefferies continua a prevedere un rafforzamento della spesa europea per la difesa, in risposta al graduale ritiro del supporto statunitense.

Rally a Wall Street, spinta da minori tensioni con la Cina

A Wall Street, le azioni hanno chiuso in forte rialzo: Dow +1,2%, S&P 500 +1,56%, Nasdaq +2,21%, Russell 2000 +2,79%, proseguendo i guadagni della scorsa settimana (+1,5%). Il clima di risk-on è stato favorito dalla distensione dei rapporti tra Washington e Pechino, con nuovi colloqui preparatori in vista di un possibile incontro Trump–Xi.

Il presidente Trump ha ribadito la fiducia nel raggiungimento di un accordo, pur minacciando tariffe del 155% dal 1° novembre in caso di mancata intesa. La stampa finanziaria ha rivelato che la Casa Bianca starebbe ammorbidendo la strategia tariffaria attraverso eccezioni e deroghe per settori strategici. Nel frattempo, segnali positivi dal fronte interno: secondo Hassett, consigliere economico della Casa Bianca, lo shutdown del governo potrebbe chiudersi entro la settimana.

I titoli bancari regionali hanno trovato sostegno, con il mercato che considera “arginabili” gli ultimi episodi di stress creditizio. La stagione degli utili resta un driver chiave: l’86% delle società che hanno pubblicato i risultati ha battuto le attese sugli utili per azione, rafforzando il sentiment positivo. L’attenzione si sposta ora sulla stagionalità favorevole del quarto trimestre, con il ritorno dei buyback aziendali e il ridimensionamento delle vendite di fine anno da parte dei fondi.

Downgrade S&P e reazione contenuta dei mercati

Il declassamento della Francia da parte di S&P Global Ratings, annunciato a mercati chiusi venerdì, ha avuto un impatto limitato sul sentiment di inizio settimana. La decisione è arrivata a sorpresa e rappresenta il secondo downgrade in meno di un mese, dopo quello di Fitch a settembre.

L’agenzia cita instabilità politica e incertezze fiscali, prevedendo che il debito pubblico salga al 121% del PIL entro il 2028, rispetto al 112% del 2024, e che il deficit si riduca solo gradualmente al 5,4% nel 2025. S&P ha avvertito che la traiettoria di consolidamento sarà più lenta “in assenza di ulteriori misure correttive”.

Il ministro delle Finanze Roland Lescure ha difeso la solidità del piano di bilancio, definendolo una “responsabilità condivisa” tra governo e Parlamento. Gli analisti hanno accolto con calma la notizia: J.P. Morgan ha ribadito la propria visione positiva sulle azioni francesi, sottolineando che l’ampia sottoperformance degli ultimi due anni potrebbe ridursi, grazie all’allineamento degli spread e alla prospettiva di un ritorno dell’interesse estero sugli asset transalpini.